Donnarumma, esordio ok: 3-0 del City nel derby con lo United. Liverpool a punteggio pieno

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L'azzurro sul 2-0 autore di una parata decisiva che avrebbe potuto riaprire la gara. Haaland doppietta, i Reds salvati da un rigore di Salah al 95' in casa del Burnley

dal nostro inviato Davide Chinellato

14 settembre 2025 (modifica alle 19:58) - MANCHESTER 

Al minuto 61, tutto diventa chiaro. Il Manchester City è avanti di due gol, lo United affida il tentativo di riaprire la partita ad una splendida girata al volo in area di Bryan Mbeumo. Una che con un portiere normale sarebbe gol, il primo mattoncino della rimonta. Solo che Gigio Donnarumma non è un portiere normale: tra i pali è un fenomeno, probabilmente il migliore in circolazione, e il tuffo con cui sfrutta tutti i suoi 196 centimetri per togliere il pallone dall’angolino è il motivo per cui il City lo ha preso anche se non è un fenomeno coi piedi. Il suo debutto mantenendo la porta inviolata anche grazie a quella parata super è un trionfo, come questo derby per il City: la superiorità sul Manchester United in perenne crisi è netta molto più del 3-0 finale, sigillato col gol iniziale di Phil Foden e la doppietta nella ripresa di Erling Haaland. Il messaggio è anche per il Napoli, di scena giovedì nel già autunnale Etihad Stadium per il debutto in Champions: la rinascita della squadra di Guardiola è ancora un work in progress, ma se le cose girano come devono questo City fa paura. Soprattutto adesso che ha sigillato la porta. 

GIGIO, PHIL E ERLING

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Donnarumma è già un leader. Nel riscaldamento si prende i primi applausi del suo nuovo stadio, dal primo minuto sistema la difesa in ogni occasione, dalle istruzioni per Khusanov sui calci d’angolo in attacco a come si tiene davanti Haaland quando dalla bandierina va lo United. Al 4’, su insidioso tiro di Benjamin Šeško, mostra quanta sicurezza sa dare alla sua difesa. Quella parata super, una di quelle con cui nelle trasferte in Inghilterra ha guidato il Psg alla vittoria in Champions della scorsa stagione, è il primo mattone della sua nuova vita, il primo passo con cui conta a diventare una colonna di questo nuovo City. Come Foden e Haaland, le firme su questo derby dominato che lascia in agosto le due sconfitte di fila. Phil finalmente sano si muove da nuovo De Bruyne, libero di creare e di segnare, come al 18’ come quando raccoglie di testa lo splendido assist dell’ispirato Jeremy Doku e lo indirizza dove il sempre incerto Bayindir (quanto avrebbe fatto bene Donnarumma a questo United a cui manca la fiducia) non ci arriva. Haaland è una furia scatenata: i due gol sono di potenza e fisico, e fanno 5 nelle prime 4 partite di Premier. Se anche Rodri fosse al top (il Pallone d’oro sta lentamente riprendendo dopo l’anno di stop), il City sarebbe pronto a decollare, invece deve cercare partita dopo partita la continuità per tornare grande. La stessa strada che da anni ha smarrito lo United: le fondamenta ci sono, ma Amorim continua a non capire come riuscire a trasformarli in una squadra vincente. I cori “sarai esonerato domattina” con cui i tifosi del City lo sfottono sono forse ingenerosi, ma raccontano la realtà di una squadra che non trova più la via per tornare rispettabile. E che ora viaggia con 4 punti in 4 partite.

allungo liverpool

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Un rigore di Mo Salah al 95’ trasforma quello che stava diventando un brutto 0-0 nella prima mini fuga del Liverpool. I Reds restano in testa a punteggio pieno con la quarta vittoria su quattro, ma ora il divario sulla seconda (Arsenal, Tottenham e Bournemouth) è di tre punti. Il rigore è la conseguenza inevitabile di un mani di Hannibal nel tentativo di bloccare un cross di Jeremie Frimpong. Slot non ha convocato Alexander Isak, a corto di fiato dopo i mesi da separato in casa al Newcastle (“Mercoledì in Champions ci sarà” ha detto il tecnico del nuovo centravanti) e ha concesso a Federico Chiesa 20’ nel finale. Il Burnley ha chiuso in 10 per l’espulsione di Ugochukwu per doppia ammonizione: per la neopromossa terza sconfitta in 4 partite.

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