Il centro lituano era arrivato ai Nuggets al posto di Saric e sarebbe stato il cambio di lusso di Jokic, ma ora si mette di traverso perché al Panathinaikos gli offrono un mega contratto
Riccardo Pratesi
7 luglio - 14:17 - MILANO
Ci mancava solo Valanciunas… Ai Denver Nuggets negli ultimi tempi ne sono capitate di tutti i colori, anche per colpa delle mosse dell’ex general manager Calvin Booth, ma quando lo scambio con i Sacramento Kings per il centro lituano è stato annunciato tutti hanno applaudito la mossa, nessuno immaginava ci fosse sotto l’inghippo, la fregatura. E invece… il gigante baltico vuole tornare a giocare in Europa, in Grecia nello specifico. Per il Panathinaikos, a Atene. I Nuggets non mollano, lo vogliono da vice Jokic, e non c’è da biasimarli: sarebbe un rincalzo di lusso per il Joker. Ma Denver rischia il braccio di ferro, e ormai si sa come finiscono storicamente in Nba, una lega in cui i campioni sono abituati ad avere l’ultima parola. Situazione fluida, ma intanto la domanda nasce spontanea: non è che i Kings una volta tanto hanno tirato un bidone a qualcuno, loro che ne hanno subiti tanti? Sul momento la trade Valanciunas-Saric pareva l’ennesima mossa assurda dei californiani. Ma col senno di poi…
lo scambio
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La logica dei Kings dietro allo scambio per il croato Dario Saric era duplice: anzitutto risparmiare 5 milioni di dollari. Il lungo 31enne balcanico è in scadenza di contratto e pur reduce da un paio di stagioni in cui ha giocato poco e male con Golden State e appunto Denver e non ha mai creato problemi extra campo. Per Sacramento tenerlo da comprimario in organico è il piano B. Quello auspicato invece sarebbe inserirlo nell’offerta per Jonathan Kuminga, ala dei Warriors che pare destinata a lasciare i Dubs in cerca di maggiore fiducia altrove. Per adesso proposta respinta da Golden State, ma Kuminga è sempre lì e vuole andarsene per cui il futuro prossimo resta da scrivere. La logica dei Nuggets dietro allo scambio tra i due lunghi del Vecchio Continente è ovvia: Jonas Valanciunas è un lungo migliore di Saric, capace nella scorsa stagione - tra Washington e Sacramento - di segnare 10.4 punti per partita tirando giù 7.7 rimbalzi di media. Il lituano vanta un contratto da 10.3 milioni di dollari per la prossima stagione, ma il secondo anno del suo biennale non è garantito. Con lui i Nuggets avrebbero finalmente un cambio di Jokic all’altezza, non dovrebbero “tirare il collo” come minutaggio al miglior giocatore del mondo. La scorsa stagione la sua riserva è stata il vecchio e logoro DeAndre Jordan e sono stati spesso costretti a giocare con Aaron Gordon da 5 tattico quando il serbo aveva bisogno di tirare il fiato. Valanciunas sarebbe una garanzia di esperienza e punti espressi in pochi minuti. Un ovvio miglioramento, insomma.
sorpresa pana
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Ma qui entra in scena il Panathinaikos. I greci hanno offerto a Valanciunas un contratto da 3 anni e 12 milioni di euro e soprattutto un ruolo centrale in squadra. Da titolare, da stella, quello che in Nba nessuno pare più intenzionato a offrirgli. E dunque il lungo è volato ad Atene, per i media greci, si è convinto che il suo futuro è da questa parte dell’oceano, quella “familiare” per lui. I tifosi lì non vedono l’ora di vederlo con la maglia verde addosso, 18 anni fa accolsero un altro lituano, Sarunas Jasikevicius, come un eroe, da nuovo acquisto. Difficile immaginare che a Denver la gente scenda in strada per accoglierlo, invece. Quindi è facile capire perché Valanciunas preferirebbe Atene al Colorado. Difficile immaginare che i Kings non sapessero nulla rispetto allo scenario europeo, ignorassero la voglia del lituano di tornare “a casa”. Insomma, hanno davvero tirato un bidone ai Nuggets? Probabile.
nuggets cocciuti
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Denver però non ha la minima intenzione di farsi prendere in giro. Quantomeno non vuole arrendersi facilmente. Si fa forte del contratto di Valanciunas. Per giocare in Europa dovrebbe ottenere la risoluzione contrattuale dai Nuggets, prima. Quindi a Denver sono convinti di avere l’ultima parola. Ma cosa succede se lui rifiuta di giocare in Nba? Terranno il punto, terranno fermo Jonas? Difficile, improbabile. Non ci guadagnerebbero nulla e si esporrebbero a critiche feroci sui social media. Gli altri giocatori Nba prenderebbero nota, sarebbe brutto segno. Insomma, l’unica speranza per i Nuggets è convincere il lituano a cambiare idea. Difficile ci riesca Kroenke, il proprietario, quasi impossibile ci riescano i nuovi dirigenti Ben Tenzer e Jon Wallace. Servirebbe magari che quello lungo e grosso nato a Sombor, in Serbia, “scendesse in campo” e facesse due parole, faccia a faccia, col lituano. Gli chiedesse di dargli una mano, lo allettasse con la prospettiva di un titolo Nba all’orizzonte da provare a conquistare assieme. Ma lo farà? Di recente è stato avvistato a una corsa di cavalli. Il suo ha vinto, naturalmente…