La reazione dura del tecnico dopo il Bologna e la decisione di prendersi una pausa sono i segnali di un rapporto teso. Il faccia a faccio con i senatori e l'intervento di De Laurentiis
dall'inviato Vincenzo D'Angelo
13 novembre - 09:55 - NAPOLI
Riposo forzato. Per staccare la spina, analizzare forse ancora più a fondo la situazione. L’assenza di Antonio Conte alla ripresa degli allenamenti del Napoli ha fatto rumore: proprio lui, il martello, l’uomo tutto casa e lavoro, ha avuto necessità di prendersi una pausa? Evidentemente la delusione di queste ultime settimane necessitava di un trattamento diverso. Di tempo con la famiglia. Di una ricarica più profonda. Ma come si è arrivati a questa crisi azzurra? Le ragioni sono diverse e non solo tecnico-tattiche come ha detto Conte domenica scorsa dalla pancia del Dall’Ara. Il Napoli ha perso la sua identità, ha perso il “cuore”. E non tutti sembrano remare dalla stessa parte.
lo stress
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Conte è stanco. Emotivamente prima che fisicamente. E il fatto di non riuscire a incidere sui giocatori lo preoccupa per davvero. Per questo ha chiesto l’intervento anche del club, per cercare una nuova scossa. “Parlerò con la società. Qui ognuno guarda al proprio orticello. Cinque sconfitte in così poco tempo sono un segnale che evidentemente non sono riuscito a entrare nella testa e nel cuore dei miei giocatori. Sono preoccupato”. Giusto che lo sia, come lo sono i tifosi. La società, però, ha attivato subito il protocollo di emergenza. De Laurentiis è sceso in campo, con un post pubblico per difendere “l’uomo” Conte, non solo il tecnico. E il messaggio è arrivato anche ai giocatori.
lo strappo
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Dietro alle difficoltà del momento, ci sarebbe anche un rapporto complesso con una parte del gruppo squadra. Dopo Eindhoven, Conte aveva avuto un faccia a faccia con la squadra e anche un colloquio con i senatori. Qualcuno gli ha fatto presente che non tutti riescono a stare dietro alla sua metodologia, all’intensità e alla durezza degli allenamenti. Ma Antonio va avanti per la sua strada, convinto che sia quella giusta. Anche per questo ha invocato l’intervento della società. Per rimettere ordine, per indicare una strada comune. Per provare a uscire tutti insieme dal momento delicato. E tornare a essere squadra. Qualche giorno in più in famiglia aiuterà a smaltire rabbia e delusione. E a rifocalizzarsi sull’unica cosa che conta: ritrovare il vero Napoli.


