Deiola, il gol alla Yamal vale la salvezza: "Soffro da tifoso, che rivincita sul Venezia..."

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Il centrocampista sardo decisivo nel finale di stagione con due gol pesanti: l'ultimo proprio contro i veneti, che avevano condannato i rossoblù alla Serie B nel 2022

dal nostro inviato Francesco Velluzzi

19 maggio - 11:45 - CAGLIARI

Il bis stavolta è arrivato in anticipo. Ed è quel che tiene a sottolineare il tecnico del Cagliari Davide Nicola: “Ci siamo salvati con una giornata di anticipo. Nella passata stagione la salvezza del Cagliari arrivò all’ultimo sprint”. Alla guida c’era Claudio Ranieri che uscì in trionfo. Stavolta Nicola lo hanno abbracciato i suoi ragazzi, primo tra tutti Alessandro Deiola, sardo di San Gavino, a un passo dai 30, il vero protagonista in questo Cagliari che vuole smettere di soffrire così tanto. 

Fondamentale

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Nella salvezza 2024-25 c’è il suo marchio, il suo sigillo, la sua firma. Perché il gol che ha messo il primo vero mattone sull’impresa nel recupero a Verona lo ha segnato lui e il terzo, ieri, nella sfida decisiva contro il Venezia, lo ha realizzato lui. Un tiro a giro da campione al termine di un’azione straordinaria, impreziosita dal tacco di Makoumbou. E pensare che, negli ultimi tempi, Deiola era scivolato nelle gerarchie di Nicola, che però contro il Venezia lo ha riproposto, da capitano, nella mediana a tre con Makoumbou e Adopo.

"CHIUSO IL CERChio"

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Fisico imponente, altezza, stacco di testa, lotta dura senza paura, sempre. E ieri anche piedi che fanno cantare una curva che lo ama. È piaciuta più la sua esultanza o lo splendido tiro a giro imprendibile per Radu? “Ho pensato a quanto i tifosi potessero essere contenti. Mi sentivo parte di loro. E io, come loro, ho sofferto tanto. Quando ho calciato non ho pensato a niente. Non so se avete rivisto l’azione, ma questo è il gol della squadra. Questo è un gruppo sempre unito, anche se a volte vedete qualche scena di nervosismo in campo”. Deiola lo rimarca: “Sono orgoglioso di questa squadra che non ha mai mollato di un centimetro. Io ho cercato di aiutare tutti, di mettermi a disposizione, per la squadra. Avete visto il tacco di Makoumbou, l’ho aiutato tanto quando giocava poco e si sentiva giù, è un ragazzo super. La vittoria col Venezia è anche una rivincita personale, un cerchio che si chiude. Contro di loro nel 2022 eravamo scesi in B, a casa loro. Ho chiuso il cerchio con il gol più importante della mia carriera”.

Storia sarda

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Una carriera che ha sempre avuto un unico sfondo, Cagliari, la sua terra. Deiola, ora legato da un nuovo contratto triennale ha avuto tante vite… Da tre prestiti è sempre tornato a gennaio. Spezia, Parma, ancora Spezia, inserendo pure una parte a Lecce. Andava via e a gennaio rientrava. “Quando andavo via in prestito non ero soddisfatto. Una parte di me restava qui. E appena intravvedevo la possibilità di tornare non me la facevo scappare.  C’è un legame troppo forte tra me e il Cagliari, Cagliari, la Sardegna". Compirà 30 anni il primo agosto. Non si muoverà più, lui con sua moglie e le bimbe. È forte di 181 partite giocate tra B e A col Cagliari, che diventano nel totale 260. Solo in campionato. Dal 2021 non ha mollato la numero 14 rossoblù e negli ultimi quattro campionati ha sempre messo il suo nome tra i marcatori. Non ha i piedi di Yamal, ma ieri col Venezia ha segnato come lui: “Il gol più importante della mia carriera”. Tenendo il suo Cagliari in paradiso.

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