Deutsche Bank torna, dopo la pausa
pandemica, ad analizzare prezzi, salari, affitti e qualità
della vita in 69 città chiave per l'economia globale, da Abu
Dhabi a Zurigo. La nona edizione di Mapping the World's Prices
confronta ogni cosa, dal costo di un cappuccino agli stipendi
medi, dal costo degli abiti alle spese per la casa. Sono le
città europee di dimensioni più contenute a guidare le
classifiche sulla qualità della vita: Lussemburgo, Copenaghen,
Amsterdam, Vienna e Helsinki sono nella Top 5, superando Zurigo
e Ginevra, troppo care. La vivibilità negli hub finanziari
globali Tokyo (26°), Parigi (44°), Hong Kong (48°), Londra e New
York (50° a pari merito) è ostacolata da alloggi costosi, lunghi
spostamenti e alti livelli di inquinamento. Una regola che non
vale per tutti, Francoforte infatti è in risalita al 7° posto.
L'unica italiana nella Top50 è Roma ma solo al 41esimo posto.
"Quando pubblicheremo l'edizione 2030, la classifica potrebbe
apparire molto diversa. Una sorpresa del rapporto è quanto
l'India rimanga 'a buon mercato' rispetto ai suoi omologhi
internazionali. È probabile che alla fine del decennio l'India
sarà la terza economia mondiale e rimarrà una di quelle in più
rapida crescita. Quindi le città indiane potrebbero avere il più
da scalare nei prossimi anni" commenta un analista.
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