Il cessate il fuoco fra Iran e Israele spinge le borse e affonda il petrolio e il gas. Gli investitori brindano alla tregua in Medio Oriente che rimuove una delle nubi che si addensano sull'economia in vista di luglio, quando scadrà la pausa di 90 giorni concessa da Donald Trump per i dazi reciproci. Se entro i primi giorni del prossimo mese non saranno aggiunti accordi commerciali, le tariffe torneranno ai livelli annunciati il 2 aprile dal presidente americano.
E il rischio è quello di una recessione globale. Guardando speranzosi a luglio, i mercati si godono il cessate il fuoco e corrono. Le borse finanziarie europee chiudono tutto in positivo, con Piazza Affari maglia rosa in rialzo dell'1,63%. Avanza decisa anche Wall Street, con i listini che guadagnano oltre l'1,5% spinti anche dal presidente della Fed. In un'audizione alla Camera, Jerome Powell ha ribadito che la banca centrale non ha alcuna fretta di tagliare i tassi in un'economia che resta solida, ma è apparso più colomba che in passato. Pur mettendo in guardia sul fatto che i dazi in vigore si faranno sentire sui dati di giugno e luglio, Powell non ha escluso categoricamente una riduzione del costo del denaro prima del previsto.
"Un'inflazione più bassa e un mercato del lavoro più debole potrebbero significare un taglio prima" prima delle attese, ha detto spiegando che la politica monetaria è al momento ben posizionata per attendere una maggiore chiarezza sulle tariffe, il cui effetto sarà determinato dal livello a cui saranno alla fine fissate. Molti analisti "prevedono che molto presto si verificherà un'inflazione significativa dovuta alle tariffe", ha aggiunto giustificando così l'approccio cauto della banca centrale. Due componenti del board della Fed hanno aperto alla possibilità di un taglio dei tassi alla riunione di luglio ma molto dipenderà non solo dai dazi e dall'inflazione, ma anche dal possibile via libera del Congresso al budget di Trump, il "big, beautiful bill" che il presidente vuole sul suo tavolo per la firma entro il 4 luglio. Il provvedimento prevede una riduzione delle tasse e un taglio ai programmi di assistenza sociale, e finora si è scontrato con la netta opposizione dei democratici e una spaccatura all'interno dei repubblicano.
Trump sta facendo pressione sul Congresso affinché venga approvato senza ritardi, così come continua a premere sulla Fed e Powell per un taglio dei tasi. "Dovrebbero essere più bassi di almeno due o tre punti", ha detto sul social Truth, descrivendo Powell come uno "stupido" che rischia di "farci pagare per anni la sua incompetenza". Sotto attacco costante da parte di Trump la Fed nel frattempo accoglie come una buona notizia il crollo dei prezzi del petrolio perché allenta le pressioni inflazionistiche. Le quotazioni del greggio sono arrivate a perdere oltre il 6% a New York con il cessate il fuoco e le dichiarazioni di Trump. Il presidente ha detto che grazie alla tregua "la Cina può ora continuare continuare ad acquistare petrolio dall'Iran. Speriamo che ne acquisti in abbondanza anche dagli Stati Uniti". La tregua affonda anche il gas, che chiude in calo del 12% a 35 euro.
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