Dalla C alla Champions: l'evoluzione programmata di Camarda

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il personaggio

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Per passare dall'ultimo posto in Serie C alla Champions occorre equilibrio, ma fa parte del percorso che il Milan ha previsto per la sua stellina: l'abbraccio di Morata, la fiducia di Fonseca, la sua integrazione a Milanello...

Marco Pasotto

21 ottobre - 13:20 - MILANO

Quando si arriva a Milanello è facile trovarlo appena fuori dal cancello verde di ingresso, a firmare autografi e scattare selfie coi tifosi. È come se Francesco Camarda sentisse l'esigenza, quasi quotidiana, di dimostrare ogni volta che è possibile il senso di appartenenza al mondo milanista. Il suo mondo, i suoi colori, i suoi simboli come il tatuaggio sulla coscia che rimanda all'iconografia cara alla Curva Sud. Esce a piedi, da quel cancello verde. E non tanto perché non abbia la patente (basterebbe tirare giù il finestrino dal lato passeggero), quanto perché in questo modo si sente più "dentro" la gente. Magari la timidezza lo induce a sorridere poco, ma il rito degli autografi racconta molto di questo ragazzo costretto dal suo lavoro a ritmi di crescita forsennati.

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