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Quintin poteva essere una stella, arrivò ai Bulls un anno prima di Jordan ma la sua carriera fu segnata da un errore di gioventù e da quelli che seguirono. Trovò poi la retta via, ma a soli 49 anni morì d'infarto
Massimo Oriani
30 dicembre - 14:26 - MILANO
"La cocaina era la mia miglior amica. Mi dava la possibilità di avere qualcuno con cui parlare, che ascoltasse i miei problemi. E la droga ti dà quella chance, anche se non è reale. Se non avessi smesso, sarei morto". Quintin Dailey non è un nome di quelli che gli appassionati più giovani ricordano. È stato un ottimo giocatore dei Chicago Bulls dell'era pre-Jordan, quando non erano rilevanti a livello nazionale, insomma, quando non vincevano, e dell'inizio di carriera di MJ.



