Il nuovo dispositivo Smart Jacket della casa veneta protegge grazie a un sistema airbag che si gonfia in millesimi di secondo, registra il percorso ed è in grado di "fotografare" nel dettaglio la dinamica di un incidente
Adriano Bestetti
22 agosto 2025 (modifica alle 17:56) - BRATISLAVA (SLOVACCHIA)
Cent'anni dopo le prime apparizioni indosso ai piloti dell'Aeronautica della Prima guerra mondiale, il classico giubbotto in pelle, o tela cerata intesa come capo di abbigliamento, segna un'altra svolta storica. Nato come Flying Jacket negli anni Venti del secolo scorso, prende di nuovo il volo ma non come riparo dal freddo e neppure come immagine fine a sé stessa. Il giubbotto adesso diventa proprio un capo protettivo pieno di tecnologia che si trasforma, gonfiandosi, in un salvavita in caso di caduta in moto. Questo succede anche con Dainese e il suo nuovo dispositivo di sicurezza D Air, ovvero lo Smart Jacket.
L'evoluzione della specie
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L'ultima evoluzione del D Air, lo Smart Jacket, ripara dagli impatti avvolgendo il corpo di chi lo indossa e creando una barriera d'aria di protezione contro gli ostacoli. Il dispositivo si gonfia in millesimi di secondo, ma la vera novità è che registra il percorso, la velocità e la posizione, tanto da assicurare una ricostruzione al millimetro della dinamica di un incidente. È come viaggiare con una "scatola nera" collegata con la base di elaborazione dati di Dainese stessa, l'azienda italiana leader storica nel settore dell'abbigliamento per i motociclisti. Questo nuovo D Air Smart Jacket è corto, arriva appena a coprire le costole e lascia scoperto l'addome, ma protegge alla perfezione.
Come funziona il D Air Smart Jacket
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Nicolò Bargellesi, AI Algorithms Engineer & Team Leader di Dainese, ha spiegato così nel dettaglio il funzionamento del nuovo D Air Smart Jacket: "A seguito di un evento identificato dal nostro algoritmo come pericoloso, l'elettronica dei dispositivi D|air si comporta come la scatola nera dei velivoli - le parole di Bargellesi -. All'interno della memoria del dispositivo viene salvata un'istantanea dell'evento contenente i dati raccolti dai nostri sensori (accelerometri, giroscopi, Gps) e uno storico dello stato del sistema. Tramite queste istantanee siamo poi in grado di ricostruire la dinamica dell'evento, comprenderne le cause e spiegarne gli effetti".
Dainese nello sport e in strada
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Rielaborazione dei dati molto dettagliata, quasi insolita per la strada. Così la spiegazione di Bargellesi: "Queste attività di analisi vengono di norma svolte nel caso di cadute sofferte dai piloti del Motomondiale o dagli atleti della Coppa del mondo di Sci. Ma, in alcuni casi particolari, sono state richieste anche dalle forze dell'ordine per comprendere la dinamica di alcuni incidenti stradali - ha continuato Bargellesi -. Specifico che, per garantire il massimo livello di privacy per il consumatore, i dati (specie quelli provenienti dal Gps) non vengono inviati a nessun server esterno e rimangono criptati all'interno della memoria del sistema D|air fino al momento di un'esplicita richiesta di analisi".
Per farlo funzionare serve un'app
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L'ingegner Nicolò Bargellesi è di fatto il padre del progetto D Air Smart Jacket e sull'aspetto della doppia sicurezza, vale a dire la protezione in caso di caduta e la possibilità di ricostruire le dinamiche degli incidenti, Dainese ha deciso di comunicare i dati solo sulla prima parte riguardo la protezione. La seconda sulla scatola nera è stata lasciata da parte perché, come spiegato dall'ingegner Bargellesi, l'accesso alla banca dati dell'azienda veneta è subordinato alla richiesta delle forze dell'ordine. Tuttavia quest'aspetto è una delle caratteristiche più importanti del progetto D Air Smart Jacket. Dopo l'acquisto di questo dispositivo di sicurezza bisogna scaricare un'app e seguire le istruzioni per registrarsi. Oppure chiedere informazioni ai responsabili dei vari punti vendita Dainese.