Lo diceva lo stesso Igor Tudor: "Quando sei alla Juve e non vinci, passi dalla parte del torto" dichiarava alla vigilia della trasferta di Como. Ora è da sei partite consecutive tra campionato e Champions League che la sua squadra non vince, con l'aggiunta di due schiaffoni sul groppone rimediati proprio in riva al lago da Nico Paz e soci. Una sconfitta che ha aperto la crisi della Juve e ha cominciato a far traballare la sua panchina, anche perché l'ultima vittoria è sempre più distante: era il 13 settembre scorso, i bianconeri superarono l'Inter in un pazzo 4-3 e sembravano lanciatissimi in classifica.
Poi, però, qualcosa si è inceppato e la nuova Juve di Tudor ha iniziato ad assomigliare sempre più a quella di Thiago Motta di dodici mesi fa, anzi i risultati dicono che è pure peggio.
Dopo le prime nove gare stagionali tra campionato e Champions, l'italo-brasiliano aveva collezionato cinque vittorie e quattro pareggi, mentre il croato ha due vittoria in meno (tre), un pareggio in più (cinque) e ha anche collezionato la prima sconfitta, proprio a Como contro la formazione di Fabregas. E se in Serie A il confronto è di un punto in meno, in campo europeo sono addirittura quattro, perché la Juve di Thiago Motta partì con un due vittorie contro Psv e Lipsia. Sono tutti dati, questi, che costringono Tudor a mettersi l'elmetto per parare le critiche e provare a ripartire per evitare guai peggiori.
Così alla Continassa ha messo a rapporto la squadra e si è subito proiettato verso il prossimo appuntamento, una tappa tutt'altro che semplice: mercoledì Locatelli e compagni sono attesi dal Real Madrid, a punteggio pieno in Champions League e primo in classifica nella Liga. Il calendario, poi, riserverà la terza trasferta in una settimana alla Juve, che domenica sarà di scena all'Olimpico di Roma per affrontare la Lazio del grande ex Maurizio Sarri, l'ultimo capace di vincere uno scudetto sotto la Mole nel 2019/2020.
Al di là delle difficoltà e delle insidie che nascondono Blancos e biancocelesti, i bianconeri avranno anche un tabù personale da dover affrontare: nelle 17 gare esterne disputate nel 2025 sono state conquistate appena quattro vittorie, un ruolino di marcia da provinciale e non di certo da chi vuole essere protagonista su più fronti. Ecco perché Tudor sa di non poter sbagliare né in Spagna, né nella Capitale, perché in caso di figuracce la situazione rischia di precipitare. Il vero spartiacque, però, sembra essere la prossima settimana, quando la Juve ospiterà l'Udinese di mercoledì e andrà in casa della Cremonese nel posticipo di sabato. Ma per il momento è inutile guardare troppo in là, il croato e la sua squadra cercano il riscatto immediato pensando a un appuntamento per volta.
Intanto, Daniele Rugani ha messo nero su bianco il nuovo accordo con il club: il difensore, infatti, ha firmato il rinnovo. "La storia insieme continua: Daniele Rugani rinnova il contratto con la Juventus fino al 30 giugno 2028, legando sempre più il suo futuro e la sua carriera ai colori bianconeri" spiega la società attraverso una nota ufficiale. Il centrale è arrivato sotto la Mole nel 2012 e ha totalizzato 152 presenze con 11 reti all'attivo.
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