Crippa, maratona amara a Tokyo. L'analisi del coach

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Yeman si ferma ancora: quinto ritiro in due anni. Dal record italiano di Siviglia alle delusioni più recenti, il fondista azzurro guardano avanti

Giorgio Rondelli

Collaboratore

16 settembre - 23:09 - MILANO

Yeman Crippa ai mondiali di Tokyo ha disputato la sua quinta maratona in soli due anni. Purtroppo finita con un doloroso ritiro dopo 32 km di gara. Riavvolgendo a ritroso il nastro delle altre quattro precedenti ne viene fuori un quadro poco esaltante. Nell'aprile scorso, dopo 34 km, si era ritirato anche nella maratona di Londra. Nel 2024, ai giochi olimpici di Parigi, aveva pagato a caro prezzo un tatticismo esasperato finendo 25° in 2h10.36. Il miglior acuto lo aveva invece espresso nel febbraio dell'anno scorso quando a Siviglia, arrivando quarto, aveva realizzato il primato italiano con 2h06.06. Cancellando così l'esordio di Milano nell' aprile del 2023, concluso un po' in affanno, al quinto posto, in 2h08.57. Quando tutti si aspettavano da lui un risultato cronometrico più brillante.

 Yemaneberhan Crippa of Team Italy celebrates wining silver in the Men's Senior cross country race during the 30th SPAR European Cross Country Championships on December 08, 2024 in Antalya, Turkey. (Photo by Maja Hitij/Getty Images for European Athletics)

Anche alla luce dei tanti suoi primati nazionali in pista. Dai 3000 in 7.37.90 (2021), ai 5000 in 13.02.26 (2021), ai 10.000 in 27.10.76 (2019) a quello sulla mezza maratona con 59.26 (2022). Primati tolti a campioni di grande levatura come Genny Di Napoli e Salvatore Antibo. Poi dal 2022 in avanti, con il suo tecnico Massimo Pegoretti, era partito il progetto maratona. Affrontato con tanto entusiasmo e totale dedizione nell'affrontare la preparazione specifica. Soprattutto abbandonando del tutto l'attività in pista in cui aveva conquistato una medaglia d'oro ed una di bronzo agli europei sui 10.000 metri ed un'altra terza ancora di bronzo sui 5000 metri. Ne è valsa la pena? Verrebbe da dire dopo la gara di Tokyo? Difficile dirlo. 

Solo Yeman con il suo tecnico Massimo Pegoretti hanno in mano gli strumenti per analizzare con serenità il progetto maratona che hanno vissuto insieme. L'idea di abbandonare la pista anche per sfuggire dal dominio africano aveva una sua logica. Il francese Jimmy Gressier, regolarmente battuto da Crippa nelle gare in pista di qualche anno fa, ha seguito invece un percorso inverso. Insistendo ad allenarsi sui ritmi veloci. Arrivando cosi a vincere il titolo mondiale sui 10.000 a Tokyo con una volata al cardiopalma. Al raduno di St. Moritz Crippa aveva svolto un ciclo di lavori di grande qualità. Al livello per esempio di Iliass Aouani splendida medaglia di bronzo nella maratona a Tokyo. Dimostrando così sul campo di avere acquisito la mentalità del grande fondista. Non solo sul piano fisiologico. Ma anche su quello mentale. Decisiva per essere protagonisti in gare così lunghe come la maratona. Forse quella che non ha ancora raggiunto Yeman Crippa in questo suo tormentato matrimonio sui 42 km e 195 metri.

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