Questa "è la storia dell'autodeterminazione di una donna che si trasforma: trova un coraggio che non sapeva di avere e scopre di essere in gamba, di essere libera. Quello che mi colpisce, però, è anche è una storia che parte a fine anni '60 ma ha un'incredibile rifrangenza con l'oggi". Lo dice Carolina Crescentini, protagonista in Mrs Playmen, la serie in sette episodi di Riccardo Donna prodotta da Aurora Tv per Netflix, presentata alla Festa del Cinema di Roma e dal 12 novembre sulla piattaforma, ispirata alla storia vera di Adelina Tattilo.
Scomparsa nel 2007, è stata un'editrice capace di trasformare la rivista erotica italiana Playmen in una pubblicazione all'avanguardia, specchio del racconto della società del tempo e pronta a sfidare il maschilismo.
Un risultato ottenuto unendo alla parte fotografica patinata i contributi dei maggiori intellettuali italiani e internazionali, insieme a articoli e interviste su personaggi come Jean-Paul Sartre, Giorgio de Chirico, Henry Miller, Allen Ginsberg, Susan Sontag, Herbert Marcuse, Françoise Sagan. La serie, interpretata, fra gli altri, anche da Francesco Colella, Filippo Nigro, Giuseppe Maggio, Francesca Colucci, Lidia Vitale, Marco Rossetti, Cecilia Dazzi, unisce realtà storiche, situazioni e personaggi sia veri che reinventati, nelle sceneggiature firmate da Eleonora Cimpanelli, Chiara Laudani, Sergio Leszczynski, Mario Ruggeri e Alessandro Sermoneta.
L'ingresso diretto sulla scena editoriale di Adelina, cattolica devota, moglie e madre di due figli, avviene quando il marito Saro Balsamo (Colella), primo editore italiano di riviste erotiche e pornografiche, la abbandona e fugge all'estero, lasciandola sola ad affrontare i creditori. Adelina, invece di vendere Playmen, come tutti le consigliano, nonostante lo scetticismo dei collaboratori del marito, decide di andare avanti, impara i compiti gestionali, si scopre una voce creativa, cambia e rinnova la rivista, sfidando i tabù e i benpensanti.
"Per prepararmi - sottolinea Crescentini - ho letto anche tutti i libri che sono stati pubblicati su Adelina, mi sono innamorata di questo personaggio e del suo percorso di consapevolezza". Lei "scopre che le piacerebbe lasciare un'impronta anche nel cambiamento della società, vuole far comprendere che anche nell'erotismo la donna è una protagonista, non semplicemente un oggetto del desiderio, la vuole rendere più libera. Parla di temi come il piacere femminile, i transessuali, l'omosessualità, è coinvolta in battaglie come quelle per il divorzio e l'aborto". La rifrangenza di questa storia con l'oggi c'è anche "nel rischio che abbiamo di perdere le vittorie delle nostre madri e delle nostre nonne. Perché in quegli anni si parlava di delitto d'onore, e oggi di femminicidio. Allora si considerava lo stupro un reato che ledeva il senso del pudore pubblico e non la persona, e oggi vedi sentenze come quella recente in primo grado a Macerata (poi ribaltata, ndr), con l'imputato a cui non era stata data una pena da scontare perché la vittima non era vergine. Vedendo che dopo 50 anni stiamo messi ancora così, dovremmo tutti arrabbiarci tantissimo".
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