Conte: "Sentiamo una grande responsabilità. Lo scudetto lo vince chi merita di più"

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Il tecnico del Napoli: "Non sono solo specialista nelle vittorie, ci sono anche tre finali di Champions perse da calciatore... Il Cagliari è una buona squadra, dovremo dare il 100%"

Salvatore Malfitano

22 maggio - 15:20 - MILANO

Un giorno, poco più. Poi il Napoli affronterà il Cagliari per giocarsi il quarto scudetto della sua storia. Antonio Conte prova a riassumere le sensazioni, alla vigilia di una sfida così delicata. "Si prova sicuramente tanta voglia di scendere in campo, di giocare questa partita. Veniamo da una stagione stressante e chiaramente questa è l'ultima gara che chiude un'annata in un ambiente nuovo per me, dove chiaramente sentiamo la responsabilità di regalare ai tifosi napoletani qualcosa di bello e storico". E non ci sono dubbi che, se gli azzurri dovessero farcela, avrebbero legittimato il trionfo. "Io parto da un presupposto, la mia esperienza mi ha sempre detto che i campionati li vincono le squadre che hanno dimostrato e meritato di più, perché si ragiona su 38 partite. A differenza di quando si giocano tornei brevi, che ormai non sono neanche più così brevi, è molto importante il sorteggio o si approfitta più facilmente del momento tra squalificati e infortunati. 38 gare invece delineano meglio chi merita, con regolarità di risultati e prestazioni e la gestione di tutte le situazioni che possono verificarsi". 

SPECIALIZZAZIONE

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Durante la conferenza stampa, più volte ci si è rivolti a lui come specialista in questo tipo di momenti. Ma l’allenatore non si è voluto mettere addosso una simile etichetta. “Io potrò anche essere specialista nelle vittorie, ma lo sono anche delle sconfitte come le tre finali di Champions League perse da calciatore. Io cerco di essere specialista nell'aiutare il mio club e i miei ragazzi per fare del nostro meglio. Se poi questo ci porta ad essere vincenti è una grandissima soddisfazione per me. Non voglio che si dimentichi che in carriera ci sono vittorie e sconfitte, che mi hanno creato una scorza dura e a volte anche cattivo. La squalifica mi dispiace perché dopo un campionato del genere vorrei essere con i miei ragazzi e di fronte ai miei tifosi, però ho grande fiducia nel mio staff e nell'ambiente che si creerà domani. Anche se sarò in tribuna, il mio cuore sarà in panchina". La vigilia è un momento carico di tensione, com’è naturale che sia. "Distrarsi è difficile, al massimo mi distraggo quando mangio e quando riesco a dormire. È stata una settimana corta e intensa, piena di emozioni. La mente ci porta dappertutto. Noi dobbiamo cercare di restare focalizzati e lavorare, perché ci attende la partita più importante della stagione in assoluto, per capire se abbiamo avuto una stagione ottima o superlativa". 

CONCLUDERE IL LAVORO

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Non dovrebbero esserci novità rispetto all’undici che è sceso in campo a Parma, secondo le parole del tecnico. “La situazione degli infortunati non è cambiata rispetto alla settimana scorsa: chi era indietro di forma, lo è anche adesso. Io penso che alla fine non cambi nulla nell'atteggiamento che dobbiamo avere, abbiamo sempre provato ad aggredire le partite fin da subito. A volte ci riusciamo meglio, altre volte meno perché dipende anche dall'avversario. Il Cagliari è una buona squadra e noi dovremo fare la nostra gara rispettando al 100% l'avversario, perché così avremo più chance di vincere. Lo dico anche sulla base delle mie esperienze pregresse. Bisognerà lavorare bene in entrambe le fasi di gioco, perché sappiamo benissimo che è questo ad averci portato oggi a parlare di qualcosa di speciale. Dobbiamo concludere ciò che abbiamo iniziato e la squadra lo sa benissimo". 

STAGIONE IMPEGNATIVA

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A una giornata dalla fine, Conte ha tracciato un bilancio della sua esperienza napoletana fino a questo momento. "La stagione per me è stata molto impegnativa, la prima cosa che ho detto a Dimaro alla presentazione in piazza è che era la prima volta che ricevo prima ancora di dare. Per me questa stima incondizionata a priori sicuramente è stata una spinta importante, al tempo stesso anche una pressione perché senti di voler ripagare la gente che ha fiducia solo guardando il curriculum. Qualsiasi cosa sembrava fatta per me ed è un modo brutto di vederla, le mosse si fanno per il bene e la crescita del club e non per accontentare me". Chi ha davvero vinto a prescindere da tutto sono i napoletani. "Ai tifosi mi risulterebbe difficile dire qualcosa. Anche durante l’anno spesso e volentieri ho detto che potevano cambiare calciatori, allenatori, presidenti, ma ciò che non cambierà mai è la passione smisurata di questo popolo nei confronti della squadra. Non posso dire nulla perché abbiamo avuto tutto da parte loro: grande vicinanza in ogni momento, grande fiducia in tutto il gruppo. Che restino così" ha detto Conte. 

POLEMICHE ARBITRALI

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In chiusura, l’allenatore del Napoli è tornato sulle polemiche arbitrali che sono seguite dopo le decisioni di Parma e quelle prese in Inter-Lazio. "Ciò che mi fa piacere è che qualche arbitro abbia anche apprezzato ciò che ho sostenuto. Non dimentichiamo che abbiamo gli arbitri migliori e lo dico dopo aver allenato anche in Inghilterra. Col Var bisogno lavorare tanto affinché ci sia più chiarezza, perché non ho ancora capito quando può o non può intervenire. Alla fine chi più o chi meno tutti si sono lamentati, però nessuno ha avuto l’eco che ho avuto io e mi hanno insultato tutti. Devo fare molta attenzione perché la risonanza che ho io è diversa da quella degli altri". Gli artigli sono già stati sfoderati.

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