Il recupero vaccinale contro la malattia meningococcica resta una priorità, ma le coperture sono ancora troppo distanti da quelle raccomandate. Lo ha affermato Paolo Castiglia, professore ordinario di Igiene all'Università di Sassari, intervenuto a Bologna al congresso nazionale della Siti, ricordando che la vaccinazione antimeningococcica, somministrata singolarmente, soffre rispetto a quella antipneumococcica, spesso co-somministrata con l'esavalente in età pediatrica. "Dobbiamo trovare nuovi strumenti organizzativi e comunicativi — ha detto — per arrivare almeno al 95% di copertura. È una malattia rara ma potenzialmente letale: ogni punto percentuale in più può salvare vite".




