Componenti auto, persi 22mila posti di lavoro in sei mesi

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Nell'Unione europea quest'anno raddoppiano i licenziamenti per fallimento delle aziende. I dati dei componentisti di Clepa

Alessandro Conti

Giornalista

5 settembre - 13:27 - MILANO

In sei mesi il comparto della componentistica auto ha perso 22mila posti di lavoro. E nonostante questo numero il dato 2025 è meno drammatico, in maniera significativa, di quello della prima metà del 2024. Tuttavia è anche più preoccupante se visto in prospettiva. Lo certifica il Clepa Data Digest, ovvero la pubblicazione bimestrale della Clepa, l'associazione europea dei componentisti. 

licenziamenti e fallimenti

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Come detto, dalle informazioni divulgate da Clepa, tra gennaio e giugno di quest'anno è stato annunciato nel Vecchio continente il taglio di 22mila posti di lavoro. A fronte delle uscite le assunzioni sono state 3.500. Dati migliori dello stesso periodo del 2024 in cui si è deciso di tagliare 32.500 posizioni creandone, per contro, solo 3mila. Su quella che può sembrare una cattiva notizia più lieve rispetto a quella del 2024, pesa un altro dato. Quello che riguarda i fallimenti di azienda. Infatti dal 2020 al 2024 le imprese finite in bancarotta hanno contribuito per il 22% alla perdita di posti di lavoro mentre la maggior parte è stata decisa nell'ambito di riorganizzazioni interni alle ditte. Nel primo semestre la percentuale di posti persi per fallimento delle imprese è cresciuta al 44%, ovvero quasi 10mila impieghi terminati. 

le cause

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Secondo Clepa il costo sociale che sta pagando il settore non è causato dalla transizione tecnologica all'elettrico ma da un serio problema di competitività dell'Europa che colpisce tutti i tipi di lavoratori, dagli operai agli ingegneri. Secondo Archibald Poty, responsabile mercato per l'associazione "solo cinque anni fa, l'Europa esportava in Cina sette miliardi di euro in più di componenti per automobili tradizionali rispetto alle importazioni. Oggi, il flusso si è invertito: un chiaro avvertimento che la competitività della Ue sta diminuendo e che i politici non possono più permettersi di distogliere lo sguardo". E, aggiunge Benjamin Krieger, segretario generale Clepa, "le chiusure di fabbriche e i fallimenti non sono più minacce lontane ma una realtà crescente per i fornitori automobilistici europei". Secondo Acea, l'associazione europea di costruttori di automobili, il settore automotive in Europa vale 13,2 milioni di posti di lavoro (ovvero il 10,3% dei posti complessivi), contribuisce al 7,5% del Pil dell'Unione e, fin qui, ha prodotto un surplus sulla bilancia commerciale di 106, 7 miliardi di euro. 

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