
a modo mio
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Il pezzo più pregiato ha sconvolto gli equilibri perfetti dei Blancos. Mentre ha liberato energie inespresse a Parigi. Come successe anni fa nel basket. Caserta vendette il mitico Oscar e...
Kylian Mbappé esce vagamente azzoppato dopo un virile confronto con Declan Rice in fondo a 74 minuti di difficile comprensione, distante dai fatti del match (compare solo in un tiro dai 25 metri, alto. E nel corpo a corpo erroneamente valutato come rigore dall’arbitro Francois Letexier, riportato alla ragione dal collega al Var), ai bordi delle emozioni - neanche una vampata per accendere il Bernabéu, o qualcosa per alzare il volume di 80mila voci che scemavano con i minuti: non c’era nessuna impresa da sperare, nessun miedo escenico da provocare, non c’era una squadra che riuscisse a trasformare niente: né la sua storia (tantissima), né la sua forza potenziale (tanta), né la sua poca forza attuale. Venti minuti appresso alla diserzione di Mbappé tutto il Real salutava una Champions rincorsa da subito, dal girone, e mai veramente agguantata. Nell’aggregato dei quarti di finale, è l’unica squadra fra le otto senza risultati positivi, ed è quella che ha segna meno: un gol appena (e regalato dalla difesa dell’Arsenal). Le altre sette in corsa segnano e tirano dal triplo in su: dai 3 gol del Dortmund e del Bayern ai 5 gol di Psg, Arsenal, Barcellona passando per i 4 gol di Inter e Aston Villa. Il Real, in breve, è stata l’unica squadra a non aver lasciato impronta in questo turno, né a Londra né a Madrid. Non c’è un pezzo di partita che possa valere per rimpiangere alcunché (cosa che invece riguarda ognuna della altre tre eliminate). Doveva succedere dopo anni di padronato di una Coppa voluta da tutti e posseduta spesso dai madridisti. Davvero: doveva succedere. Solo che quando succede al Real (come quando succedeva un tempo al Brasile nei Mondiali di calcio) sembra sempre impossibile, irrazionale se la ragione pura è quella dei soldi, degli ingaggi, della collezione di campioni, se la matematica del campo si fa per somma: uno più un altro più un altro ancora e così via. Oppure forse non lo è. Anzi: certamente non lo è, se è successo ed è sembrato accadere nel modo più logico, quasi naturale con l’Arsenal più squadra, più tutto, come logica è la classifica della Liga, dove il Barcellona gioca meglio, vince e comanda.