Chiara Ferragni e il bilancio del 2023: il socio di minoranza chiede spiegazioni urgenti

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Chiara Ferragni

Pasquale Morgese ha chiesto un'assemblea urgente all'influencer e al socio Paolo Barletta, che detengono le quote di maggioranza di Fenice

Patrizia Chimera

20 ottobre - 17:29 - MILANO

Un nuovo caso sembra rendere più difficile la rinascita di Fenice, l'azienda proprietaria dei marchi Chiara Ferragni. Il socio di minoranza dell'azienda, l'imprenditore pugliese Pasquale Morgese, che detiene il 27,5% del capitale, ha richiesto un'assemblea urgente ai due soci di maggioranza, l'influencer (32,5%) e Paolo Barletta (40%). Il motivo? Ancora non si sa nulla del bilancio aziendale del 2023 e Morgese, tramite il suo avvocato, ha richiesto ufficialmente di sapere qual è l'andamento della società e di poter votare il resoconto finale dell'anno scorso, che però sembra non esserci ancora.

la richiesta del socio di minoranza

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Filippo Garbagnati, il legale di Pasquale Morgese ha fatto recapitare a Paolo Barletta e Chiara Ferragni, rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato del gruppo Fenice, una lettera in cui si fa richiesta perentoria di dare resoconto dell'andamento della società e di convocare un'assemblea per poter votare il progetto di bilancio 2023. In queste missive si farebbe riferimento a una richiesta di revoca del consiglio di amministrazione e ad azioni sociali di responsabilità, anche con richieste possibili di risarcimenti milionari a favore della società, se non si facesse nulla per dare seguito alle richieste del socio di minoranza.

L'azione di Morgese farebbe riferimento a quanto contenuto nell’articolo 2409 del Codice Civile, che spiega che "se vi è fondato sospetto che gli amministratori, in violazione dei loro doveri, abbiano compiuto gravi irregolarità nella gestione che possono arrecare danni alla società, i soci che rappresentano il decimo del capitale sociale possono denunziare i fatti al tribunale". Oltre alla denuncia, potrebbe anche scattare un eventuale risarcimento danni, ma solo se emergono gravi irregolarità di gestione, cosa che sarebbe da dimostrare, ovviamente, in questo caso.

la reazione dei vertici di fenice

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Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, i vertici dell'azienda definiscono l'azione di Morgese come "una discutibile intimazione". Fonti vicine spiegano che la decisione di procedere per vie legali potrebbe essere dettata dal fatto che il socio di minoranza vorrebbe sfilarsi dalla società.

Si parla anche di un possibile commissariamento di Fenice e di una probabile nomina di un manager che possa guidare l'azienda che non starebbe navigando in buone acque e che potrebbe presto cambiare "forma". Secondo quanto è emerso, infatti, Barletta, proprietario di Alchimia, vorrebbe vendere a Chiara Ferragni la sua quota di maggioranza del 40% e dunque ne diventerebbe proprietaria assoluta. Non si conosce, però, il prezzo di questa trattativa, anche perché non si sa quale sia l'attuale valore di mercato di Fenice. Il Corriere della Sera riporta che tra i due sarebbe in arrivo un accordo per ridisegnare tutto l'assetto e la governance, per dare stabilità e prospettive al gruppo duramente colpito dal Pandoro Gate e da tutto quello che ne è conseguito. In questo quadro, però, nessuno aveva fatto i conti con una possibile "intrusione" del socio di minoranza, che ora chiede che sia fatta chiarezza su diversi aspetti.

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