Chi giocherà in Serie C, il Ravenna o il Caldiero? Tutto dipende da... Cellino. Ecco perché

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Romagnoli o veneti tra i pro nel 2025-2026? Sarà dirimente la decisione dell'imprenditore sul presentare o meno la domanda d'iscrizione. Che verrebbe comunque bocciata

Pietro Scognamiglio

20 giugno - 15:33 - MILANO

C’è il destino calcistico di due città nelle mani di Massimo Cellino. Caldiero (retrocesso dall’ultima C) e Ravenna (ripescabile dalla D) aspettano in queste ore di conoscere le mosse del proprietario del Brescia, determinanti di riflesso per il loro futuro tra i professionisti. La decisione di Cellino condiziona anche la composizione dei gironi: col Caldiero in C, sarebbe la Pro Vercelli ad andare nel girone B. Invece col Ravenna la Pro Vercelli resterebbe nel girone A. Questo lo scenario. 

qui brescia

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Partiamo dalla posizione del club lombardo: retrocesso in C dopo la riscrittura della classifica della B per il caso crediti di imposta, non sarà comunque tra le 60 squadre della prossima Lega Pro (infatti si sta lavorando per portare a Brescia la Feralpisalò, non lasciando così senza calcio il capoluogo). A condannare Cellino, il mancato pagamento entro la scadenza del 6 giugno di 4,3 milioni dovuti tra stipendi e contributi. Va però specificato che il Brescia ha tempo fino al 24 giugno per presentare altri documenti utili all’iscrizione, beneficiando di un’apposita deroga concessa dalla Figc ai club che al 6 giugno erano ancora in bilico tra B e C (per Salernitana e Sampdoria, impegnate nel playout, il limite è addirittura il 26). Questo significa che entro il 24 il Brescia può ancora chiedere formalmente l’iscrizione in C, pur nella certezza di vederla rigettata perché il mancato pagamento di quegli stipendi e contributi rappresentava un requisito fondamentale. Perché allora – come trapelato nelle ultime ore – Cellino sembrerebbe intenzionato a portare avanti una pratica inutile dal punto di vista sportivo? La ragione (si va per ipotesi, in assenza di dichiarazioni ufficiali) può risiedere in una strategia legale in vista dei ricorsi davanti alla giustizia ordinaria, nei quali l’imprenditore sardo proverà a dimostrare di essere stato vittima di una presunta truffa. Resta però una strategia priva di valore per l’ordinamento sportivo, visto che l’iscrizione verrà rigettata. 

ravenna e caldiero

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La mossa di Cellino avrebbe però conseguenze concrete e dirimenti per chi si candida a prendere il posto del Brescia in Serie C. Il Caldiero, retrocesso dopo gli ultimi playout, figurerebbe al secondo posto nella graduatoria delle riammissioni (la prima, la Pro Patria, prende il posto della Lucchese, ndc) e potrebbe tornare in C solo nel momento in cui il Brescia non dovesse presentare alcuna domanda. Questo perché la riammissione, che non comporta costi per il club beneficiario, scatta al fine di riempire la casella lasciata vuota da società che hanno rinunciato al loro posto in C senza nemmeno attivare la procedura di iscrizione (come, appunto, la Lucchese). Nel caso in cui il Brescia dovesse invece depositare la sua domanda, anche se irricevibile, l’istituto della riammissione finirebbe fuori gioco per previsione delle Noif. Il posto di un club che si vede bocciare la pratica di iscrizione viene infatti riempito scorrendo la graduatoria dei ripescaggi, in cui l’Inter U23 è al primo posto (e infatti subentrerà alla Spal) e il Ravenna al secondo. A differenza della riammissione, ovviamente, per il ripescaggio vanno rispettati requisiti strutturali ed economici, tra i quali il versamento a fondo perduto di 300mila euro e una fideiussione aggiuntiva. Il Ravenna, che ha nei quadri dirigenziali anche Ariedo Braida, sembra pronto sotto ogni punto di vista. Il Caldiero, per “decisione” di Cellino, rischia così di rimanere in D.

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