
Arrivato con la squadra terzultima, l'ha salvata all'ultima giornata. Ha individuato i problemi e li ha risolti. Ha capito quali potevano essere i suoi giocatori chiave e ci ha costruito la squadra attorno. Principi applicabili anche all'Inter?
Andrea Schianchi
7 giugno - 13:14 - MILANO
Cristian Chivu ha fatto 13 e, come premio, ha vinto la panchina dell'Inter. Già, perché gli sono bastate le 13 partite in cui ha guidato il Parma in Serie A per guadagnarsi il trono. Percorso fulmineo, neanche il re della velocità Usain Bolt avrebbe saputo fare meglio. Al netto del rifiuto incassato da Fabregas (e dal Como) e di altri sondaggi che i dirigenti dell'Inter avranno sicuramente compiuto nelle ultime ore, proviamo a scoprire che cosa li ha colpiti di Chivu e del suo modo di allenare e di guidare un gruppo. Tredici partite, si diceva. Chivu è sbarcato a Parma a metà febbraio, martedì 18 per la precisione. Il club del presidente Kyle Krause lo ha chiamato per sostituire Fabio Pecchia dopo la sconfitta interna contro la Roma: gli emiliani, a quel punto, erano scivolati al terz'ultimo posto. L'obiettivo era centrare la salvezza, non importava come. Chivu è riuscito a raggiungere il traguardo all'ultima giornata, andando a vincere in rimonta a Bergamo (dallo 0-2 del primo tempo al 3-2 della ripresa).