Carne coltivata meno costosa con le cellule che sfidano il tempo

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Produrre carne coltivata a prezzi accessibili diventa possibile, grazie alla scoperta di un meccanismo del tutto naturale che consente alle cellule di bovino di diventare immortali continuando a dividersi indefinitamente senza dover ricorrere a modifiche genetiche. La scoperta, che rimuove uno dei maggiori ostacoli alla produzione su larga scala di carne bovina coltivata, è pubblicata sulla rivista Nature Food dai ricercatori dell'Università Ebraica di Gerusalemme.

Le cellule animali solitamente smettono di dividersi dopo un certo numero di generazioni ed entrano in uno stato, noto come senescenza, che può essere evitato solo disabilitando i geni coinvolti nella regolazione del ciclo cellulare, cosa che solleva preoccupazioni normative e di sicurezza. Finora l'unica eccezione era rappresentata dalle cellule di pollo, che il team israeliano era riuscito a rendere immortali senza ricorrere a modifiche genetiche solo pochi anni fa. "L'opinione generale era che le cellule bovine non potessero fare lo stesso", osserva il responsabile dello studio, Yaakov Nahmias.

Per sfatare questo mito, il suo gruppo di ricerca ha isolato cellule da bovini di razza Holstein e Simmental e le ha coltivate in laboratorio per oltre 500 giorni, monitorandone la progressione verso l'invecchiamento e la senescenza fino al 180esimo giorno di coltura. Nonostante mesi di apparente inattività, il team ha perseverato e, dopo 240 generazioni cellulari, sono emerse cellule bovine che si rinnovavano spontaneamente.

L'analisi molecolare ha mostrato che il processo non altera la normale regolazione della crescita e che le cellule mantenevano la loro capacità di riparare il Dna, indicando un percorso di rinnovamento naturale e controllato.
I ricercatori hanno anche scoperto che questo processo è guidato dall'attivazione naturale dell'enzima telomerasi e della proteina PGC1α, che consentono alle cellule di resettare i loro orologi biologici allungando le estremità dei cromosomi e rigenerando i mitocondri.

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