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L’ex bomber : "C’è pressione sulla gara col Cagliari ma la squadra saprà domarla. E merita il titolo"
e ppure sembra ieri, con quel filo d’ansia che separa l’estasi dal tormento, il delirio di massa dallo psicodramma collettivo: 29 aprile 1990, c’è una città sottosopra, il cervello devastato e la felicità che sta avvolta in una nuvola di paura. E il tempo, immobile, pare essersi fermato o forse l’hanno semplicemente rielaborato gli dei. Antonio Careca la settimana precedente aveva spalancato le porte all’impresa storica del secondo scudetto segnando il primo gol nella vittoria per 4-2 a Bologna e adesso se ne sta, spossato (proprio come se avesse giocato) e però ottimista a scrutare da lontano quel cielo che gli appartiene: accadde, in quella domenica romanticamente indimenticabile, di ritrovarsi tra le stelle, di ribaltare definitivamente il destino a poi andarsene, fieri di accomodarsi tra le stelle. «E succederà anche oggi». Perché Caré, Caré, Caré tira le “bombe” al cuore di Napoli.