"Quello di Simeone contro il Napoli è
davvero un gol importante per noi. Abbiamo fatto bene contro la
Roma qualche settimana fa e in generale con le grandi, anche
perché in questo avvio di campionato abbiamo affrontato sei
delle prime dieci dell'anno scorso". Il presidente del Torino,
Urbano Cairo, fa il punto del campionato della squadra granata
dopo la vittoria di sabato sul Napoli.
Simeone, ha detto Cairo a Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1
"è un prestito con un riscatto che diventa obbligatorio in modo
molto facile" ed ha dunque un futuro al Torino. "Lo consideriamo
un giocatore acquistato e siamo molto contenti - ha aggiunto il
presidente granata - Simeone mi piaceva da tempo, ci pensavamo
da gennaio della scorsa stagione. Quest'estate ho detto al
mister di prenderlo subito e anticipare tutti invece di
inseguire un altro attaccante difficile da prendere; era
felicissimo, abbiamo proceduto velocemente ed è stata un'ottima
cosa averlo fatto. Ci crediamo molto, ha fatto benissimo in
questo avvio. Ha proprio quello spirito Toro molto importante
per la squadra e per tutti noi".
Cairo ha parlato anche della piazza esigente: "Sabato sera,
dopo la partita, Simeone mi diceva che quando si gioca in uno
stadio con un tifo così per tutta la gara è quasi impossibile
non vincere. Ringrazio i tifosi. Ricordo - ha aggiunto - che nel
mio primo anno di presidenza, in cui partimmo che eravamo quasi
un'armata Brancaleone, con un mercato fatto in una settimana a
inizio settembre con gli scarti delle altre squadre, riuscimmo a
salire in A grazie alla spinta spettacolare dei tifosi. Così
come negli anni successivi, specie nell'anno dell'Europa League.
Tutto questo per dire: con la spinta dei tifosi riusciamo a fare
delle cose senza la quale non riusciremmo a fare".
Quanto al rapporto tra ambizioni e gestione oculata, le due
varianti "si devono incrociare, è molto importante che si
incrocino. Non si può dire che non sia ambizioso, lo sono
moltissimo. È chiaro che è fondamentale una gestione oculata del
club. Nel 2005 il Torino era appena fallito, quindi bisogna
stare molto attenti. Le ambizioni sono al massimo possibile, è
fondamentale sognare in grande: questo è un mio must. Poi
purtroppo si commettono anche degli errori. L'investimento più
costoso della mia presidenza - ha ricordato Cairo - l'ho fatto
nel 2019 dopo un settimo posto e un'Europa League sfiorata:
comprai Verdi, mi costò 25 milioni e purtroppo non fu un
acquisto dei migliori per me. L'ambizione ne ho da vendere, ma
bisogna stare attenti a coniugarla con i bilanci in ordine. In
questi ultimi anni, con il Covid che ha falcidiato i bilanci di
tutte le squadre, c'è stata un'aggravante e purtroppo il calcio
italiano non è stato minimamente aiutato dal governo".
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