Brunori: "Palermo, è ora di salire in Serie A. Noi contro il City, che onore"

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L'attaccante in vista dell’amichevole contro Guardiola: "Quanto lavoro con Inzaghi, in noi c’è voglia di rivincita"

Fabrizio Vitale

7 agosto - 14:22 - MILANO

L’ultimo sold out il Barbera lo ha fatto registrare per la finale playoff di Serie C. Matteo Brunori c’era quella sera del 2022 che aprì le porte della B, grazie a un suo gol, e ci sarà sabato contro il Manchester City davanti a uno stadio tutto esaurito da settimane. Un segnale di continuità con la fascia di capitano al braccio che suona quasi come la chiusura di un cerchio. "Ripensando a quel giorno mi vengono ancora i brividi - ammette l’attaccante -. Io più che una chiusura del cerchio spero sia un inizio per quello che vogliamo fare in questa stagione. Sappiamo che dobbiamo riportare l’entusiasmo che è mancato, anche per colpa nostra, l’anno scorso. Dobbiamo farlo con le idee nuove e i concetti giusti che ha introdotto Inzaghi".

La copertina di questa amichevole con l’ammiraglia della famiglia ha visto campeggiare i volti di Haaland e Pohjanpalo. Lei, invece, a chi pensa di assomigliare del City?

"Per noi è un grande onore poter giocare una partita del genere. Beh, sarebbe un po’ ingeneroso fare certi accostamenti, però a me è sempre piaciuto Bernardo Silva".

Sarà per questo che da un po’ di mesi ha lasciato l’area di rigore per agire da rifinitore?

"A me piace anche uscire un po’ e legare il gioco con i compagni, è un ruolo in cui mi trovo bene. Ho sempre giocato da attaccante, però nel calcio moderno bisogna adattarsi. Poi, con Pohjanpalo c’è un bellissimo rapporto e un’intesa nata fin da subito che cerchiamo di affinare ogni giorno".

Cosa è cambiato da Dionisi e Inzaghi?

"Sono due allenatori con concetti diversi. Inzaghi ha portato subito un’idea chiara in cui tutti sono utili e nessuno è indispensabile. Per cui dobbiamo prima di tutto correre tanto e sacrificarci l’uno per l’altro. Dionisi aveva altri principi, non sta a me dire se giusti o sbagliati".

Con lui ha giocato soltanto gli ultimi sei mesi realizzando 9 gol. Oltre a un altro Palermo si preannuncia anche un altro Brunori, visto che l’estate scorsa sembrava ai saluti.

"Nel calcio le cose possono cambiare rapidamente. Non mi va di ritornare su certi discorsi, ormai è andata, sono felice di essere qua, mi sento bene, ma soprattutto vedo una squadra contenta e questo mi inorgoglisce. Quanto ai gol come ogni anno non mi pongo limiti, vediamo che succede".

Per un attaccante che effetto fa avere Inzaghi in panchina?

"Sai che ha fatto la storia del calcio, qualsiasi suggerimento arriva in modo diverso. Consigli? Per lui fino a quando la palla non è fuori è sempre buona e bisogna farsi trovare pronti".

Che Palermo sarà, quindi, offensivo, granitico, cinico?

"Un Palermo che non molla perché stiamo facendo un intenso lavoro fisico per avere benzina, gamba e per avere tutti quanti i 90 minuti. Bisogna andar più forti di degli altri, nella fase di non possesso diventa fondamentale".

Siete visti come la squadra da battere, Inzaghi però ha detto che non siete una corazzata. La sua idea qual è?

"Penso che in questi anni siamo stati sempre indicati come favoriti, abbiamo avuto squadre forti, però c’è sempre mancato qualcosa e in questo mese Inzaghi ci ha fatto capire cosa attraverso il lavoro quotidiano. Quindi, sì, siamo forti, lo sappiamo però non basta, perché in Serie B poi bisogna correre più degli altri e credo che se unisci le due cose viene fuori un bel lavoro".

Chi teme di più nella corsa alla Serie A?

"Noi stessi, non possiamo e non dobbiamo pensare agli altri ma solo a quello che è giusto per noi".

Del resto con gli arrivi di Augello, Gyasi, Palumbo e Bani vi siete rafforzati parecchio.

"Si sono calati subito nella nuova realtà con umiltà e disponibilità, sono ragazzi sani che hanno voglia di lavorare. Credo che la società, insieme all’allenatore, abbia scelto prima gli uomini che i giocatori perché abbiamo bisogno innanzitutto di quelli, poi hanno anche delle qualità importanti, altrimenti non avrebbe fatto tanti anni in serie A".

Dal Palermo si attende un solo obiettivo, c’è la consapevolezza di farsi carico di questa responsabilità?

"Tutta la squadra ha voglia di prendersela, abbiamo anche una grande voglia di rivincita per quello che non siamo riusciti a fare negli ultimi anni. Sarà necessario un percorso in cui la mentalità dovrà fare la differenza e con Inzaghi stiamo lavorando molto sotto questo aspetto".

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