A poche ore dalla scadenza dei
termini per pagare gli stipendi e i contributi di marzo e aprile
(domani alle 15), il Brescia non sa se riuscirà a rispettare le
scadenze. Ciò porterebbe alla mancata iscrizione al prossimo
campionato del club che è stato penalizzato di otto punti e
retrocesso in serie C dal Tribunale nazionale federale (Tfn) per
aver usato crediti di imposta inesistenti per pagare a febbraio
ed aprile i contributi previdenziali. Massimo Cellino ha in mano
un accordo con l'Agenzia delle entrate per regolarizzare la
posizione attraverso il pagamento di cinque rate da 480mila euro
l'una ma l'imprenditore sardo non ha ancora firmato l'accordo.
Con la firma dovrebbe contestualmente versare la prima rata,
ma sullo sfondo c'è la possibile cessione della società ad un
fondo americano rappresentato dal dirigente sportivo Francesco
Marroccu, già direttore generale del club. Cellino aspetta che
il gruppo versi tre milioni di euro per poi iscrivere la società
al prossimo campionato mentre gli investitori vogliono che
Cellino iscriva la squadra e una volta certificato il buon esito
dell'operazione sarebbero pronti ad acquistare il club. Si parla
di un accordo che prevede il pagamento a Cellino di tre milioni
se il Brescia sarà confermato in Serie C e di sei se invece sarà
riammesso in Serie B. Il tempo però stringe e a stasera sul
conto corrente del Brescia calcio e su quello di Brescia holding
- la controllante del club - non ci sono i soldi necessari per
saldare i tre milioni di scadenze (compresi i 480mila euro di
Agenzia delle Entrate ) previsti per le 15 di domani.
Oggi Cellino ha pagato gli stipendi dei 13 dipendenti del
club. La tensione a Brescia nel frattempo sale e il tifo
organizzato solo martedì aveva rimandato una manifestazione di
protesta sotto la sede del club. Una società, il Brescia che
domani potrebbe non iscriversi al campionato professionistico e
cancellare 114 anni di storia.
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