Borsa: Piazza Affari in calo tra tensioni geopolitiche e stacco dividendi

5 ore fa 1

Pietro Calì: "Vedere listini piatti è sicuramente un buon segnale sull'umore futuro dei listini europei"

 Piazza Affari in calo tra tensioni geopolitiche e stacco dividendi

23 giugno 2025 | 18.58

LETTURA: 2 minuti

Sotto il segno dell’incertezza. Questo l'avvio di Piazza Affari nella prima giornata di contrattazione, che riflette le tensioni geopolitiche in Medio Oriente e l'effetto tecnico dello stacco dividendi di numerose big cap. L’indice principale chiude piatto, con segnali misti tra i settori: in positivo le utility, più deboli invece i finanziari e le telecomunicazioni.

Tra i titoli migliori della giornata figurano A2A, che guadagna l’1,37% a 2,287 euro, Terna (+1,31% a 8,688 euro), Enel (+1,16% a 8,086 euro) e Hera (+1,04% a 4,07 euro), a conferma di un settore percepito come difensivo nei momenti di incertezza. In rosso invece Azimut, che perde il 2,63% a 25,9 euro, e Iveco Group (-2,54% a 15,175 euro). Male anche Telecom Italia, in calo del 2,42% a 0,3944 euro, e Poste Italiane (-2,38% a 17,675 euro), appesantita dallo stacco del dividendo.

“Prima seduta della settimana incerta per le borse europee", spiega all’Adnkronos il consulente finanziario Pietro Calì. "Molti operatori sono alla finestra dopo un weekend di forti tensioni. Sappiamo quanto l'escalation di un conflitto possa portare incertezza sugli umori degli investitori ma, per ora, non abbiamo riscontrato un sell off generalizzato", sottolinea. "Il vero tema rimane il possibile shock sui prezzi delle materie prime (possibile chiusura dello stretto di Hormuz, crocevia di circa 20% del traffico petrolifero globale)", afferma.

Diversi analisti segnalano i rischi di un aumento dei prezzi del petrolio che potrebbe anche significare un ritorno dell'inflazione, di conseguenza politiche delle banche centrali meno accomodanti. "Il mercato si sta concentrando proprio su questo", spiega l'analista. "C'è anche da dire che ci stiamo abituando ai cambi di umore di Trump e, questo significa, che gli operatori agiscono in maniera più cauta che in passato (sia quando vendono che quando comprano)", sottolinea Calì che aggiunge: "Sul listino italiano si salvano quasi esclusivamente le utilities, mentre il settore bancario rimane in ordine sparso", spiega. "Ricordiamo inoltre che il calo di oggi di Milano è dovuto soprattutto alla pioggia di dividendi distribuiti. Tra i principali Poste, Pirelli, Leonardo ed Stm. I volumi non sono forti - conclude - ma dopo quello che è successo nel weekend, vedere listini piatti è sicuramente un buon segnale sull'umore futuro dei listini europei”. (di Andrea Persili)

Tag

Vedi anche

Leggi l’intero articolo