Non cambia il mood sui mercati
finanziari dopo l'avvio fiacco di Wall Street. Le Borse europee
restano deboli, con l'eccezione di Londra (+1%), galvanizzata
dalla frenata dell'inflazione britannica. Milano cede lo 0,7%,
Parigi lo 0,4% e Francoforte lo 0,3%, con gli investitori che
monitorano il flusso delle trimestrali per capire la
sostenibilità del rally borsistico mentre resta convalescente
dal tonfo di ieri l'oro, che tratta a 4.063 dollari l'oncia
(+0,6%).
A Piazza Affari scivolano la Popolare di Sondrio (-3,5%),
Bper (-2,7%), Stm (-2,7%), Bpm (-1,67%), Stellantis (-1,6%) e
Cucinelli (-1,6%). In controtendenza Diasorin (+3%), Leonardo
(+2%) e gli energetici, in scia al balzo del petrolio (+2,4% il
Wti a 58,6 dollari al barile): Tenaris guadagna il 2,1%, Saipem
il 2% ed Eni l'1,6%.
Le trimestrali continuano a tener banco, con Hermes (-1,9%),
Adidas (-1,5%) e L'Oreal (-6%) che pagano risultati sotto le
attese del mercato, mentre tra i bancari corre Barclays (+4,4%),
che ha alzato la guidance, e scivola Unicredit (2,3%), che
sconta la debolezza del margine di interesse. A Wall Street
affondano Texas Instruments (-6,3%), per effetto di un outlook
più debole delle attese, e Netflix (-8,3%), i cui profitti sono
stati penalizzati da una disputa fiscale in Brasile.
Fiacchi i titoli di Stato ad eccezione dei Gilt britannici, i
cui rendimenti cedono 6 punti base al 4,42% sulle scommesse per
un taglio dei tassi da parte della Boe.
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