L’ex difensore avrebbe dovuto affiancare per qualche settimana Kompany, assistendo agli allenamenti. Ma la presa di posizione dei tifosi, contrari al suo ritorno a causa delle accuse di violenza domestica, hanno portato il club, in accordo con il giocatore, a rinunciare al progetto
Una leggenda. Dalla quale però i tifosi prendono le distanze. La storia di Jerome Boateng al Bayern Monaco è paradossale. Dopo 363 presenze con la maglia rossa e la bellezza di 25 titoli vinti, i rapporti sono tesissimi. Non tanto con il club, quanto, appunto, con il pubblico. Accusato in più occasioni di violenza domestica, è stato contestato dai tifosi bavaresi che si sono opposti a un suo ritorno in squadra quando era svincolato e nello staff di Kompany, da praticante, ora che vuole diventare allenatore. "Ho giocato a lungo, per grandi club, così come per il mio Paese - ha sottolineato Boateng -. Ho imparato, vinto, perso e sono cresciuto grazie a tutte le esperienze. Il calcio mi ha dato tantissimo. Ora è il momento di andare avanti. Non perché devo, ma perché sono pronto". Voleva cominciare il nuovo percorso in Baviera, ma gli è stato precluso. Proteste allo stadio, petizioni online. I tifosi hanno fatto capire in ogni modo che non ne avrebbero accettato il ritorno in società, seppur per un periodo limitato. E alla fine la trattativa è saltata.
l'idea
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Era stato Kompany, in realtà, a invitare Boateng a svolgere un praticantato al Bayern presso il suo staff: "Certo, lo inviterei calorosamente a venire a stare con noi per qualche settimana e a condividere con noi la sua esperienza come difensore di alto livello - aveva detto il tecnico in conferenza -. È davvero vantaggioso per tutti". Perfino nel big match con il Dortmund, però, nella curva bavarese è apparso uno striscione con il quale il gruppo ultras faceva sapere di non condividere l'idea: "Chiunque dia spazio al colpevole condivide la sua colpa. Boateng, sparisci!". Ma a cosa è dovuto questo astio?
il passato
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- Nel 2021 fece scalpore il suicidio di Kasia Lenhardt, ex compagna di Boateng. Sempre in quegli anni il calciatore tedesco era stato accusato dalla ex moglie di violenza domestica. Pur avendolo condannato a pagare 100.000 euro a due associazioni benefiche per l'infanzia, il tribunale regionale di Monaco I ha concluso il procedimento nel giugno 2024 con un avvertimento. "Non ho mai picchiato una donna, le accuse sono infondate - ha assicurato -. Sono stato ammonito dal tribunale perché ho ferito l'occhio della mia ex ragazza durante una lite, anche se vorrei sottolineare che è stata lei a farmi male per prima al labbro. È stata una colluttazione in cui ci siamo feriti a vicenda durante la discussione". Al netto della multa, però, Boateng non è ufficialmente colpevole. Il giudice non lo ha ritenuto tale non avendo trovato prove di ripetuti atti di violenza.
reazioni
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L'amministratore delegato del Bayern, Jan-Christian Dreesen, ha reagito alle proteste della scorsa settimana, ammettendo di essere in difficoltà: "È un caso complicato - ha detto -. Credo che ogni persona abbia diritto alla riabilitazione. Inoltre, il verdetto dovrebbe essere considerato nella sua interezza. E ancora: non abbiamo alcun rapporto di lavoro con Jérôme. Parliamo di un giocatore che è stato a lungo con noi e ha vinto molti titoli con il nostro club. E se c'è un accordo per consentirgli di assistere ad alcuni allenamenti e di fare esperienza, non vedo che problemi ci siano". Nei giorni scorsi il quotidiano bavarese "tz" aveva anticipato che il club stava valutando internamente la possibilità di annullare il tirocinio. Sembra che al Bayern nessuno si aspettasse una tale insurrezione popolare.
la decisione
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- Il club tentennava, ci ha pensato allo Boateng a chiudere discorso e polemiche: "Caro FC Bayern, caro Vincent, dopo le recenti discussioni che mi hanno riguardato, ho deciso di concentrarmi sui miei problemi - ha scritto su Instagram -. Vale a dire la licenza A, RYZR (la sua azienda specializzata in rigenerazione, allenamento e comfort del sonno, ndc) e Arena2. È lì che mi concentro in questo momento, e penso che il club dovrebbe concentrarti esclusivamente sul campo e sull'obiettivo di continuare questa impressionante serie di vittorie consecutive. Sono molto grato alla dirigenza del club e a te, caro Vincent, per la fiducia e l'opportunità di far parte di tutto questo. Vi auguro dal profondo del cuore di raggiungere i vostri grandi obiettivi alla fine della stagione". Solo a quel punto il Bayern ha deciso di prendere una posizione pubblicamente: "Al termine di uno scambio costruttivo che l'FC Bayern e Jérôme Boateng hanno avuto nel corso di questa settimana, è stato deciso che Jérôme Boateng non sarà uno stagista dell'FC Bayern. Jérôme sente un forte legame con l'FC Bayern e non vuole che l'FC Bayern subisca danni a causa dell'attuale controversa discussione che lo riguarda". A vincere, insomma, è stato il tribunale popolare, che ha sentenziato ritenendo il giocatore colpevole. Al punto che, pur essendo una leggenda del club, in molti non vogliono più che venga associato al Bayern.


