Eccolo, il numero perfetto. Il 4. Inseguito e nascosto, per scaramanzia o superstizione, ora campeggia su tutte le bandiere della Napoli in festa. Fuochi d'artificio, botti, fumogeni. Cortei a piedi tra slogan, cori, trombe e vuvuzela assordanti nelle zone chiuse al traffico e presidiate dalle forze di polizia. Clacson e lunghi caroselli d'auto e moto nelle altre parti della città. Cancellato in un sol colpo l'incredibile aplomb osservato finora nella città sospesa in attesa dell'Evento Supremo, Napoli festeggia il Napoli di Conte, in paradiso sotto la mano protettiva di Maradona, il protagonista di tanti vessilli e dei pensieri dei tifosi azzurri.
E' una bolgia: il secondo scudetto in tre anni, sofferto e tiratissimo, cancella la disgraziata annata passata. Si fa festa in città, in tutti luoghi e in tutti i quartieri, ma anche negli angoli più remoti della Campania, pure lì dove i tifosi azzurri sono un'enclave rispetto ai sostenitori di squadre del Nord.
Una gioia incontenibile che parte dallo stadio Maradona, questa sera tappezzato in ogni angolo più che mai d'azzurro, dove i 55 mila che lo hanno riempito - ma ne sarebbero voluti entrare dieci volte tanto - hanno avuto la possibilità di vivere da fortunatissimi un momento storico. Per continuare nella piazza regina di Napoli, al Plebiscito, epicentro dei festeggiamenti con migliaia di persone che hanno cominciato a radunarsi dalla mattinata davanti a uno dei tre maxischermi della città; 56, considerando anche quelli disseminati in provincia. E poi tanti altri luoghi simbolici del tifo azzurro, come Piazza Carità, piazza Vittoria, il Lungomare Caracciolo dove lunedì pomeriggio sfilerà il bus scoperto con la squadra.
In festa tutta la periferia, a Scampia, per esempio, dove il rito collettivo della partita vissuta davanti allo schermo gigante ha coinvolto tantissimi tifosi.
E poi il posto iconico, quello dedicato al dio del calcio, ai Quartieri Spagnoli. Davanti al murale di Maradona ma anche nella stretta strada di accesso è diventato impossibile camminare a piedi, tutti stipati, tutti a ringraziare anche questa volta il campione, l'uomo della Provvidenza, calcistica, il trascinatore, colui che - dicono qui - ha tolto gli schiaffi dalla faccia dei tifosi dopo anni di dominio incontrastato delle squadre del Nord. Una folla straboccante con tantissimi turisti stranieri che si sono gustati lo spettacolo dal vivo, increduli rispetto alla manifestazione d'amore di cui sono stati protagonisti.
Un successo vissuto allo stadio, nelle strade, ma anche davanti ai bar, ai centri scommesse: tutti accalcati, uniti dalla trepidazione. E poi, tra le quattro mura di casa: dalle finestre aperte per un'ora e mezza l'unica colonna sonora che ha interrotto il silenzio fiducioso della serata sono state le voci dei telecronisti. Poi, alla fine, improvvisamente, dai balconi sono spuntati in pochi secondi, con un tempismo perfetto, quasi come orchestrati da una regia d'autore, bandiere e striscioni.
Una festa di tutti. Anche di chi vive un momento di difficoltà. Come all'ospedale Cardarelli illuminato d'azzurro. Azzurro speranza, questa notte. Diventata realtà.

Napoli-Cagliari
l Napoli ha vinto il suo quarto scudetto: battendo 2-0 in casa il Cagliari, infatti, ha chiuso il campionato al primo posto con 82 punti, uno davanti all'Inter.
"Conte resta? Mai dire mai". Gli allenatori hanno una loro personalità che va rispettata e non bisogna mai, secondo me, obbligarli anche se esistono dei contratti di ferro. Napoli merita rispetto. E se uno vuole mettersi a disposizione "welcome". Siamo tutti pronti a seguirlo come un condottiero perché mi farebbe piacere se l'anno prossimo si cimentasse con la Champions". Aurelio De Laurentiis ai microfoni di Dazn sul futuro di Antonio Conte sulla panchina del Napoli.
"Ora ci stiamo godendo tutto, con il presidente abbiamo un rapporto ottimo. Abbiamo avuto l'opportunità di conoscere lui me e io lui. Ora stiamo festeggiando insieme: siamo dei vincenti, in maniera diversa, ma lo siamo". Così Antonio Conte, su Dazn, ha risposto alla domanda se anche nella prossima stagione sarà alla guida del Napoli. Poi sullo scudetto: "ma il merito è di questi ragazzi che hanno voluto rimettersi in gioco, soprattutto chi l'aveva vinto due anni fa e l'anno scorso era arrivato decimo".
Un abbraccio tra Antonio Conte e Aurelio De Laurentiis subito dopo il fischio finale di Napoli-Cagliari, che ha sancito lo scudetto degli azzurri. L'allenatore, visibilmente commosso, è poi passato ad abbracciare i giocatori che non aveva potuto seguire dalla panchina, perché era squalificato.

Lukaku
Gesto di grande sportività dell'Inter che sul social X si complimenta con il Napoli campione d'Italia 2025, a spese proprio dei nerazzurri. "Complimenti al Napoli per la conquista dello scudetto, è il post del club nerazzurro
Un enorme lenzuolo copre la curva B al Maradona, con un grande disegno di un bimbo con la maglia del Napoli che ruba lo scudetto a un bambino con la maglia dell'Inter. Quello con la maglia del Napoli ha lo scudetto in mano e ride. E' questo il grande striscione che domina la curva B allo stadio di Napoli alla partenza del match contro il Cagliari nell'ultima giornata di campionato. La scritta è: "abbiamo dipinto questa annata adesso manca solo la firma e l'opera d'arte è completata. Avanti scugnizzi". Anche la Curva A espone uno striscione che dice "è la lotta di una città contro l'intera nazione. Nessuna paura, senza timore conquistate per Napoli un altro tricolore". Un grande striscione cala anche sui distinti con una foto di Maradona e la scritta "Chi ama non dimentica, la storia continua con te".
Video Piazza del plebiscito esplode al gol del Napoli
Riproduzione riservata © Copyright ANSA