Baroncini, che paura! Incidente in Polonia, contro un muretto a 60 all'ora. Le sue condizioni

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Ieri la caduta di gruppo durante una discesa nella terza tappa del Giro locale: fratture alla faccia e a una vertebra cervicale senza conseguenze neurologiche, più diverse lesioni

Alessandra Giardini

Collaboratore

7 agosto 2025 (modifica alle 21:43) - MILANO

Ancora una volta è Filippo Baroncini a pagare il prezzo più alto. La tremenda caduta di mercoledì nel finale della terza tappa del Giro di Polonia ha lasciato in eredità al corridore romagnolo della UAE Team Emirates una frattura della vertebra cervicale, pur senza conseguenze neurologiche, fratture alla faccia e alla clavicola e diverse lesioni facciali. Lo attende un lungo stop, l’ennesimo della sua carriera. Filippo non ha ancora compiuto 25 anni (lo farà il 26 agosto) e si è già rotto tre volte il radio (febbraio 2022, di nuovo ad agosto dello stesso anno, febbraio 2023), una volta il gomito (marzo 2024), e questa è la seconda clavicola, ma con l’aggiunta di diverse aggravanti. Consoliamoci pensando che poteva andare addirittura peggio, come ci conferma Jacopo Mosca. Il corridore della Lidl-Trek non ha visto Baroncini cadere ma era poco dietro. Quando è arrivato, Filippo era fuori strada. "È stata una scena davvero brutta da vedere, mi ha impressionato perché l’ho visto fermo in una posizione non bella, contro un muretto. Quando mi sono reso conto che respirava ero molto contento, ora gli auguro il meglio". 

caduto per primo

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Sulla prima ammiraglia della UAE c’era Manuele Mori. "È stata una caduta di gruppo, in discesa è scivolato per primo Filippo, che era in testa a tirare. Era già la terza volta che i corridori passavano da lì, conoscevano bene la discesa. Però nel finale si va sempre un po’ più forte". Mosca parla di 55-60 km orari almeno. Ma tiene a sottolineare che non si trattava di un punto pericoloso. "Dev’essere stato un errore di chi era davanti, penso proprio Baroncini. Immagino che sia scivolato ma è difficile dirlo perché le telecamere non lo hanno ripreso". Mori conferma. "Purtroppo sono situazioni di gara che capitano, è stata una caduta che ha coinvolto tanti corridori, è stato anche necessario neutralizzare la gara perché non c’erano ambulanze a sufficienza". Lo ha spiegato il direttore di corsa Czeslaw Lang. "Tutte le nostre ambulanze e il personale medico si erano fermati per assistere i corridori infortunati. A quel punto, il gruppo non poteva proseguire senza supporto medico. Ecco perché abbiamo interrotto la corsa. Una volta che la situazione è stata sotto controllo e le ambulanze sono tornate, il gruppo ha potuto proseguire". 

sempre vigile

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Quando l’ammiraglia UAE si è fermata, Baroncini era a terra. Mori ricorda: "Ho parlato con lui, e lo ha fatto anche Marzano che era sulla seconda ammiraglia. Ci siamo spaventati ma tutto il tempo Filippo è stato vigile, muoveva le mani e le gambe, e questo ci ha un po’ tranquillizzato". Il peggio erano le condizioni della faccia, con fratture dallo zigomo al collo. "L’ambulanza è arrivata subito, e il nostro dottore è sempre con lui. Ringraziamo anche il medico della Ineos, che ci ha dato una mano". Filippo Baroncini, campione del mondo tra gli Under 23 nelle Fiandre (2021), ha vinto la sua prima gara tra i professionisti, la Super 8 Classic, lo scorso settembre in Belgio. E si è ripetuto a fine giugno di quest’anno vincendo la classifica generale del Giro del Belgio. 

magnier ok

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La quarta tappa del Giro di Polonia, ieri, ha visto la prima vittoria World Tour del talento francese Paul Magnier, della Soudal Quick-Step, che ha battuto allo sprint Ben Turner e Tim Torn Teutenberg (primo italiano Bettiol, 12°). In classifica resta leader Paul Lapeira con 8” su Victor Langellotti e 12” su Jan Christen e Antonio Tiberi.

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