Baggio: "La rapina, la vita senza calcio e lo strano incontro con Sinner"

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TRENTO 12.10.2019/BAGGIO L'ESSENZA E I VALORI DEL CALCIO/SPORT/VARIE/ph Fabio Bozzani/ella foto ROBERTO BAGGIO DURANTE IL SUO INTERVENTO - FESTIVAL DELLO SPORT - fotografo: FABIO BOZZANI

Il Divin Codino ha detto che Jannik per lui è una vera e propria leggenda

Patrizia Chimera

5 giugno - 17:00 - MILANO

L'ex calciatore Roberto Baggio è stato ospite di Gianluca Gazzoli nel suo podcast, Passa dal Basement, raccontando non solo la sua lunga e brillante carriera, ma anche la sua vita personale e cosa è successo quando ha appeso le scarpette al chiodo. Inevitabilmente si è arrivati a parlare anche della rapina che lui, insieme alla famiglia, ha subito un anno fa. Un momento drammatico, nel quale la paura è stata tantissima, anche perché, come ha raccontato lo sportivo, i malviventi hanno messo una pistola in bocca a suo figlio. Una scena impossibile da dimenticare.

Roberto Baggio e la rapina

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Ospite del podcast di Gazzoli, Roberto Baggio è tornato con la memoria a un anno fa, quando ha subito una rapina in casa. "Le persone che mi hanno rapinato in casa sapevano chi fossi. Purtroppo è un episodio che segna la vita perché è una violenza che fanno a te, a tua moglie e ai tuoi figli con una cattiveria che non riesci a spiegarti. Hanno messo la pistola in bocca a mio figlio e l'hanno puntata alla testa per farsi dire dove si trovasse la cassaforte (che non abbiamo). Ci hanno minacciato dicendo che se l'avessero trovata, ci avrebbero ammazzati. Sono stati in casa nostra per tre quarti d'ora, ci hanno sequestrato da tutto, eravamo per terra e non era così facile", ha raccontato l'ex calciatore, che poi ha aggiunto: "Il problema è il dopo, la rabbia che rimane dentro. Capisco la gente che vuole farsi giustizia da sola. Non ho avuto paura perché non li ho sentiti arrivare, sono andato faccia a faccia con uno di loro, il mio istinto è stato tirare un pugno in faccia e un calcio ma erano in sei. Lascio immaginare come sia andata...".

Roberto Baggio e il calcio

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Durante l'intervista Roberto Baggio, ha parlato molto della sua carriera da calciatore, confessando una cosa: "Da giocatore mi sarebbe piaciuto essere allenato da Josep Guardiola, Roberto De Zerbi e forse anche da Simone Inzaghi perché giocano un bel calcio e cercano di far divertire la gente".

Da quando non gioca più, la sua vita è cambiata: "Non mi alleno da tanti anni perché fare attività fisica significa imbattermi in non so quanti problemi fisici. Evito. Però, avendo la casa immersa nella natura e che si trova in collina, mi ritrovo ogni dieci giorni a tagliare l'erba e gli alberi: è questa la mia attività fisica. È un lavoro che mi ripaga". Il pallone non fa più parte di questa vita: "Ormai non posso più giocare a calcio, per tutti gli interventi che ho avuto. Il campo è meraviglioso, la cosa più complicata è l'abituarsi a non avere più la fortuna di camminarci sopra". Lui fa fatica a riguardarsi nei filmati di quando era un calciatore: "Ho nostalgia e sto male. Penso succeda a tutti gli atleti. Non ho rimpianti, a parte il rigore di Pasadena nella finale contro il Brasile, perché in carriera ho fatto di tutto e di più. Quando ho smesso, è stata una liberazione. Il lunedì e il martedì dovevo restare a riposo perché dopo la partita mi si gonfiavano le ginocchia. Andavo avanti soltanto per la passione, ho lasciato quando ancora ero a un certo livello".

Baggio rimane una leggenda. È anche apparso nel cartone animato giapponese Holly e Benjy: "È stata una sorpresa, i miei figli seguivano quel cartone animato e la scelta di essere inserito in una puntata mi ha lasciato senza parole. Il Giappone e la Cina continuano a sorprendermi per l'affetto che mostrano tutt'ora nei miei confronti e nel nostro calcio".

"sinner una leggenda"

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Il Divin Codino ha anche parlato di quella volta che ha conosciuto Jannik Sinner: "L'incontro è stato strano, avevo avuto una videochiamata con il suo allenatore che era stato a casa mia durante il periodo di stop di Sinner. Ci eravamo detti che ci saremmo visti per una grigliata insieme e poi ci siamo incrociati a Roma. Sinner è entrato in ascensore accompagnato dalla madre e dal padre dopo essere stato in udienza dal Papa".

L'ex calciatore del Brescia ha poi raccontato: "Il primo post che ha pubblicato mia figlia Valentina sul mio Instagram, è stato per celebrare le imprese di Sinner. Mi ha colpito profondamente, è un esempio meraviglioso per tutti i giovani. Io posso augurargli di restare per sempre così. Il mondo ha bisogno di uomini come lui".

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