(di Giampaolo Grassi)
Sale il pressing su Antonio Decaro
(Pd) affinché sciolga la riserva e ufficializzi la candidatura
per il centrosinistra alla guida della Puglia. Nelle ultime ore,
sono arrivati gli inviti impliciti del presidente del M5s,
Giuseppe Conte, e di Avs. Che hanno parlato a suocera per far
intendere nuora, cioè la segretaria Pd Elly Schlein. Perché
spetta anche a lei fare in modo che Decaro superi le
perplessità, che sono legate alle presenze ingombranti del
governatore uscente Michele Emiliano (Pd) e dell'ex governatore
Nichi Vendola (Avs), intenzionati a candidarsi per il consiglio
regionale. Lo stallo pugliese fa scopa con quello toscano, che è
legato alla coalizione. I Cinque stelle, che finora in Regione
sono stati all'opposizione, con un voto on line in corso in
queste ore devono decidere se stare col centrosinistra e
sostenere la ricandidatura del governatore uscente Eugenio Giani
(Pd) o se andare da soli. I vertici del Movimento hanno scelto
la via della consultazione per risolvere la "forte
contrapposizione" nel partito locale. In tutto, gli iscritti
chiamati a esprimersi sono più di 5 mila. Nel quesito viene
specificato che, in caso di appoggio al governatore, verrà
firmato "un accordo chiaro e per iscritto", con "i progetti e
gli obiettivi imprescindibili" del M5s. Una condizione che
potrebbe rassicurare gli iscritti. Anche perché, il caso toscano
non è slegato dal quadro complessivo delle regionali. E, per il
momento, il M5s corre col centrosinistra in tutte le altre
regioni al voto. Nel caso in cui fra i cinque stelle toscani
vincessero i "no" all'alleanza, la decisione di andare da soli
potrebbe avrebbe ripercussioni sui rapporti con gli alleati
nelle altre sfide. Per esempio: in Campania il campo largo sta
lavorando alla candidatura di un esponente del M5s, l'ex
presidente della Camera Roberto Fico, ma i giochi non sono
chiusi. Anche per una partita interna al Pd. Il governatore
uscente, Vincenzo De Luca, non entusiasta della corsa di Fico,
ha fatto sapere che sta pensando di presentare due sue liste e
che il confronto sul candidato ci sarà a settembre. Mosse lette
nel Pd come tentativi di ostacolare i progetti del Nazareno, che
dava Fico per assodato, e di alzare il tiro sulle trattative. E
che potrebbero far entrare in stallo anche gli altri negoziati
fra De Luca e il partito, compreso quello seguito con attenzione
dal governatore sull'ipotesi della candidatura del figlio, il
deputato Piero De Luca, alla guida del Pd campano. Uno scenario
che crea diversi malumori interni. Per la Puglia, la corsa di
Decaro appare ormai in via di definizione: l'annuncio potrebbe
arrivare entro Ferragosto. L'assetto finale dovrebbe comunque
comprendere anche il via libera alle corse di Emiliano e Vendola
per il consiglio regionale. C'è poi la partita calabrese. Fra
gli alleati non è ancora del tutto tramontata l'idea di provare
a sondare il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, per la
corsa alla guida della Regione. Venerdì i leader regionali del
centrosinistra si ritroveranno per discutere di programma e
nomi. Per il M5s restano in ballo l'eurodeputato Pasquale
Tridico, che però non pare particolarmente intenzionato, e le
deputate Vittoria Baldino e Anna Laura Orrico. Per il Pd si
parla del sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà e del
consigliere regionale Ernesto Alecci. Ma anche Avs rivendica
spazio: si fanno i nomi del consigliere regionale Antonio Lo
Schiavo e del sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi.
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