(ANSA-AFP) - ROMA, 22 AGO - Rinunciare ad un campione come
Adrien Rabiot non è facile, soprattutto per un allenatore come
Roberto De Zerbi che è chiamato ad un'impresa dalla quale già in
tanti sono usciti sconfitti, ovvero riportare l'Olympique
Marsiglia nel calcio che conta. Eppure l'allenatore italiano non
ha dubbi: la sua squadra farà a meno dell'ex talento della
Nazionale francese perché "le regole contano" ed "io non perdo
la dignità per vincere un campionato". L'ex juventino ed il
compagno di squadra Jonathan Rowe sono stati protagonisti di
"una rissa da bar" nello spogliatoio marsigliese così violenta
da spingere club e tecnico a metterli sul mercato.
De Zerbi, in un lungo sfogo con i giornalisti francesi
iniziato in italiano per essere più preciso, difende la scelta
della società perché "applicare le regole è sempre positivo",
mentre "l'anarchia non può funzionare in una squadra di calcio".
"Cosa succede se sul vostro posto di lavoro, due persone, due
impiegati, due operai, due avvocati, si picchiano? È stata una
rissa da bar, davanti al direttore sportivo, davanti
all'allenatore, con un compagno di squadra a terra", ovvero il
giovane Darryl Bakola vittima di un malessere. "Non ho mai visto
niente del genere. Vengo dalla strada. Sono abituato alle risse
ma non avevo mai visto questo. C'erano le guardie del club che
cercavano di separarli. Normalmente devono proteggerci dagli
altri, non da noi stessi", racconta.
De Zerbi punta il dito soprattutto contro lo staff del
campione francese, già protagonista di forti scontri quando
Adrien era alla Juventus: "Leggo cose dette dall'entourage di
Rabiot che sono false. Il ds aveva un ottimo rapporto con
Rabiot, con sua madre. Quindi mi arrabbio quando sento la madre
di Rabiot attaccarlo". "In un anno - spiega - ho avuto più
attenzione per suo figlio che per il mio. La decisione era
temporanea. Poi è degenerato a causa loro, non dell'Om. Sarebbe
stato normale vederlo pentirsi, rimpiangere i gesti. Le cose
sarebbero tornate alla normalità. È stata gestita male
dall'entourage". La madre del calciatore francese spesso è stata
criticata ed indicata come la causa dei dissidi con le società
dove il francese ha giocato.
"Noi abbiamo fatto le cose in modo giusto - spiega De Zerbi -
Lui è dispiaciuto. Pensa che la decisione sia troppo grave. Ma
gli ho detto che se fosse stato mio figlio, avrei fatto lo
stesso. Giocheremo senza Rabiot e cercheremo di completare la
squadra per non rimpiangere questa assenza. È un giocatore di
alto livello. Ma penso che il Psg è diventato quello che è
quando ha prestato attenzione a questo genere di cose".
(ANSA-AFP).
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