Il prossimo avversario sull'erba londinese si trova sempre davanti Jannik quando l'azzurro cresce di rendimento: una storia iniziata più di un anno fa...
Lorenzo Topello
6 luglio 2025 (modifica alle 20:41) - MILANO
"In questo momento Jannik Sinner è il miglior giocatore al mondo. Nettamente". Capirai, basta guardare la classifica da tredici mesi a questa parte. Il punto, però, è che Grigor Dimitrov ha emesso il verdetto decisamente prima. Era il marzo 2024, quando l'azzurro non era neanche al secondo posto. Storia del Masters 1000 Miami tinto d'azzurro con nonchalance, quella sì, da numero 1 in pectore: un solo set concesso in tutto il percorso, e non a Dimitrov, superato in finale 6-3 6-1. Il bulgaro ci riprova a Wimbledon: farà leva sull'esperienza e terrà conto della profezia di Miami. Dopotutto nessuno più di lui ha visto crescere Jannik.
l'assalto al trono
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Ogni volta che Sinner ha aggiunto un mattoncino nella sua residenza da numero 1 del circuito, Dimitrov stazionava dall'altra parte della rete. E spesso perdeva; il bilancio recita 4-1 a favore dell'azzurro. Una sola sconfitta, lontana cinque anni. Poi solo successi di Jannik. L'ultimo è scritto in grassetto sulla storia del nostro sport: quarti di finale dello scorso Roland Garros, Jannik viaggia col pilota automatico dopo i primi due set vinti. Poi si diffonde la notizia del forfait di Djokovic: l'azzurro completa l'assalto al trono da numero 1. E se la ride: "Sono contento del traguardo, ho fatto tanti sacrifici da giovani e continuo a farli per migliorarmi. Ho fatto scelte non sacrifici, come quella di due anni fa". Riferimento alla separazione con coach Riccardo Piatti: Dimitrov, intanto, applaudiva dall'altra parte del campo. A proposito, a Wimbledon Sinner arriva dopo un altro scossone nel team: la separazione con Marco Panichi e Ulises Badio. Chissà che l'incrocio col bulgaro non porti fortuna anche a questo giro.

la sconfitta di roma
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Indietro veloce, velocissimo. Grigor Dimitrov è il termometro della crescita di Sinner. Che non aveva nemmeno vent'anni al momento del suo primo scontro con Grisha. Masters 1000 di casa, gli Internazionali di Roma in salsa autunnale causa Covid. Il primo set è azzurro, si progetta il colpaccio. Ma Dimitrov viene fuori spuntandola al terzo, approfittando soprattutto di alcune leggerezze di uno Jannik logicamente più inesperto, eppure in grado di dipingere un dritto da copertina degli highlights per annullargli una palla break. La leggerezza, però, tradisce l'azzurro al quinto match point dell'avversario: Sinner spiove a rete e deve solo schiacciare per rimandare al mittente l'ennesimo assalto. Ma lo smash è impreciso: vince il bulgaro. Solita lucidità altoatesina in conferenza: "Sconfitta dura, mi servirà per crescere. Il gioco è a un livello abbastanza alto, ma ci sono molti tennisti più forti di me sul piano fisico. Io, da quel punto di vista, sono indietro. Ci lavorerò". Dimitrov si prende il passaggio ai quarti, ma forse non sente l'avvertimento.
via la prevedibilità
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E poi, infatti, succede che il termometro si rompe. Il tempo di far trascorrere tre anni. Miami 2023 pareggia i conti fra Jannik e Grigor, l'inversione di tendenza arriva soprattutto a livello di gioco: "Ho fatto un serve and volley e l'ho messo dentro, cosa che non accade spesso" racconta Sinner a fine match. Per giocare coi top servono variazioni: "Sto provando ad aggiungere qualcosa al mio gioco perchè devo investire per il futuro. Devo essere meno prevedibile". Un concetto, quello della prevedibilità, emerso anche nel colloquio fra coach Cahill e un Novak Djokovic in versione consulente esterno. Il mattoncino per la costruzione di un nuovo Sinner arriva in Florida e ancora col bulgaro. Il finale è amaro: altra sconfitta all'ultimo atto contro Medvedev. Ma il tabù russo si infrange finalmente a Pechino, nell'ottobre successivo: in finale, stavolta, vince Jannik. E chi cade contro l'azzurro nel percorso in terra cinese? Sempre Dimitrov. Il termometro di fabbricazione bulgara misura lo stato di forma di Sinner. E insomma, a un certo punto la temperatura non lascia ben sperare: nel bel mezzo del match l'azzurro vomita in un bidone dell'immondizia. Eppure ha la meglio al terzo set: "Deve avermi dato noia qualcosa che ho mangiato". Probabile: il passaggio del turno è comunque cosa fatta. Così come la vittoria contro Medvedev in finale: finisce la maledizione russa, Sinner è davvero pronto a scalare il ranking.

scacco al re
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Il bilancio di Sinner-Dimitrov, si diceva, è sul 4-1. Il bulgaro accompagna l'ascesa di Jannik in classifica. La sera di Pasqua 2024 l'azzurro sbriga la formalità a Miami: è una finale-lampo, poco più di un'ora. Il ranking si fa interessante: Sinner imbarca 1000 punti di bagaglio extra al ritorno dalla Florida e diventa il numero 2 del mondo. Superando Alcaraz. Dimitrov a fine partita lo incorona, prevedendo che l'assalto al trono sia questione di pochissimo: "È già il più forte del mondo". Ironia della sorte vuole che il numero 1 si materializzi, per Jannik, ancora contro Dimitrov, stavolta a Parigi. Scacco al re, come aveva ampiamente previsto il bulgaro. Ora, a Wimbledon, il termometro proverà di nuovo a setacciare l'azzurro alla ricerca di tremori, sussulti, indecisioni. A rendere il tutto più intrigante, un palcoscenico che i due non hanno mai sperimentato insieme: i prati più belli del mondo.