Questa notte la sfida di qualificazione. Obiettivo: vincere il Mondiale 2026. Spazio per Estevão e la vecchia guardia
Il sogno mondiale di “Carlinhos Anselocci” comincia stanotte a Guayaquil, Ecuador, Estadio Monumental. "L’unico obiettivo è vincere la Coppa del Mondo 2026", ha detto senza mezzi termini Carlo Ancelotti il giorno della sua presentazione in Brasile. E’ per quello che ha lasciato il Real Madrid e ha accettato con entusiasmo la sua prima panchina di una Nazionale, la più vincente della storia. Che al momento non naviga però in buone acque. Carlo è il quarto ct di questa Eliminatorias per il Mondiale nord americano dopo Ramon Menezes, Fernando Diniz e Dorival Júnior. E’ una Seleçao scossa da 5 sconfitte in 14 gare – mai così male -, l’ultima a marzo, vergognosa, un 4-1 in Argentina che ha fatto tremare la federazione e la torcida, il pubblico sempre molto esigente.
Precedenti
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Così in Ecuador stanotte Ancelotti parte dal 4° posto in classifica, che non è ancora emergenza, visto che il Sud America al Mondiale 2026 qualifica comunque 6 nazionali, e la settima va al playoff intercontinentale. Quindi un paio di vittorie adesso gli darebbero già il pass per l’America. Ma, certo, contro l’Ecuador, secondo a sorpresa (e ha pure 3 punti di penalizzazione), non si può sbagliare. Qui a Guayaquil la Seleçao non approda dal lontano 1993, e fu 0-0. E c’è un curioso precedente fra Carletto e la Tricolor di Quito: nel maggio 2002, proprio prima di affrontare l’Italia del Trap in Giappone, l’Ecuador del Bolillo Gomez (debuttante al Mondiale) incontrò il Milan di Ancelotti a New Haven, negli Usa, e vinse per 2-1. Carlinhos avrà forse dimenticato, ma la Tricolor andina non è squadra da prendere sottogamba: è imbattuta da 7 gare (con 4 vittorie) e l’ultimo ko è stato proprio contro il Brasile lo scorso settembre a Curitiba, gol di Rodrygo, nel debutto del ct argentino Beccacece sulla panchina ecuadoregna.
Situazione
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Rodrygo stavolta non ci sarà. Pare che non si sia lasciato bene con Ancelotti a Madrid. Che nei suoi 11 precedenti debutti in panchina ha perso soltanto una volta, nel 1996 col Parma a Pescara in Coppa Italia. Per il resto 5 vittorie e 5 pari. Tornando alla Canarinha non c’è nemmeno Raphinha del Barcellona, perché squalificato, ma convocato per il prossimo match contro il Paraguay. E Neymar, eterno infortunato, e non ancora in condizione. Ancelotti, da quel che si è visto negli allenamenti, è ancora indeciso fra un 4-4-2 e un 4-3-3 più offensivo. Dove chi è in ballo è il neo maggiorenne Estevão del Palmeiras, esterno destro d’attacco, prossimo talento in rampa di lancio, già comprato dal Chelsea, che lo potrebbe portare al Mondiale per club.
Dubbi
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Se gioca lui è tridente con Vinicius e Richarlison del Tottenham, che torna in Seleçao dopo 2 anni. Altrimenti può immettere un quarto centrocampista. Lì Carlo ha provato sia Bruno Guimarães e Gerson, sia la coppia alternativa Andreas Pereira del Fulham con Andrey Santos del Chelsea. Il ct italiano poi si affida a vecchi amici: ha richiamato Casemiro, ex Real ora al Manchester United, che non vestiva la verdeoro dal 2023; in difesa ha voluto gli ex juventini Danilo e Alex Sandro, entrambi al Flamengo ora, visti in azione in Libertadores di recente. E poi c’è capitan Marquinhos, arrivato entusiasta dal Psg re d’Europa: "Questo nuovo inizio ci dà energia – ha detto -, e nuova speranza in questo momento difficile".
Zico
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Anche Sebastian Beccacece ha i suoi problemini. Specie in attacco. Fuori Gonzalo Plata del Flamengo, è ko. E stanno tornando da un infortunio anche il 35enne leader Enner Valencia e Leonardo Campana. Magari alla fine il Becca sceglierà un 4-5-1 con il 18enne fenomeno del Chelsea Kendry Paez in appoggio a Kevin Rodriguez dell’Union St. Gilles. Intanto il Mito Zico ha commentato l’approdo di Ancelotti nella Seleçao: «È una soddisfazione molto grande per noi brasiliani, perché è uno dei più grandi allenatori della storia. È la prima volta che guida una Nazionale e spero che possa ottenere trionfi come a livello di club. È già abituato a lavorare con i calciatori brasiliani, con loro ha vinto molto e ci aspettiamo che lo faccia ancora». Ecco, da stanotte per Carlinhos a Guayaquil inizia il samba.