Da Firenze, la moda maschile si
trasferisce da domani al 24 giugno a Milano per la Fashion Week
primavera estate 2026. Tra grandi assenze, alcune conferme e
ritorni e una manciata di debutti, il calendario prevede 81
appuntamenti, divisi in 20 show, di cui 15 fisici; 41
presentazioni e 17 eventi.
Tra i protagonisti, big come Giorgio Armani, Prada,
Dolce&Gabbana. Grandi assenti Gucci, Zegna e Fendi, mentre tra i
debutti spiccano Fiorucci, Paul Smith, Setchu, vincitore del
Lvmh Prize e del Camera Moda Fashion Trust Grant nel 2023 e
Qasimi, brand mediorientale con sede a Londra, disegnato dalla
principessa araba Hoor Al Qasimi, la persona forse più influente
oggi nel settore dell'arte contemporanea.
Nel calendario spiccano però soprattutto le assenze, frutto di
recenti cambi alla guida creativa di diversi brand, della scelta
di altri di presentare altrove, come fatto recentemente da Zegna
a Dubai, e ancora delle sfilate co-ed, con cui si presentano
insieme - con notevoli risparmi - le collezioni uomo e donna. Ma
pesa soprattutto la crisi del lusso, con un calo del 3,8 per
cento per il primo semestre 2025, rispetto allo stesso semestre
dello scorso anno.
Le Settimane della Moda restano comunque un asset strategico.
Per la Regione Lombardia sono infatti capaci di generare,
complessivamente, mezzo miliardo di indotto per il territorio.
La sola Fashion Week donna nel 2025 ha generato circa
185 milioni di indotto turistico, con un +2,3 % rispetto al
2024. La Fashion Week uomo, insieme a quella donna di febbraio,
ha contribuito nel 2024 a un indotto complessivo stimato in
396 milioni di euro.
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