(di Francesco Gallo)
"Ho appena finito la prima a
Torino al Teatro Alfieri di questo fantastico musical che è
'Cantando sotto la pioggia' con la direzione di Luciano Cannito.
È un po' il mio ritorno a teatro dopo molti anni. Io vengo da
lì, la mia passione è sempre stata il teatro da quando ero
ancora una bambina". Così un'entusiasta Martina Stella esordisce
all'incontro stampa dell'ottava edizione del Filming Italy
Sardegna Festival di Tiziana Rocca che si è aperta a Forte
Village.
E ancora l'attrice: "Volevo affrontare questa sfida a livello
professionale, perché Lina Lamont è il personaggio comico dello
spettacolo, sentivo che era il personaggio giusto, era un po'
come tornare a casa, una cosa terapeutica" dice l'attrice, nata
il 28 novembre 1984 a Impruneta, vicino Firenze, che ha esordito
al cinema a soli 16 anni nel film 'L'ultimo bacio' di Gabriele
Muccino. "Penso che quello sia stato un grande colpo di fortuna
che mi ha dato molto, la possibilità di lavorare con grandi
maestri in un'età in cui sei ancora in piena formazione anche a
livello di personalità".
Qualche rimpianto per il cinema che adesso frequenta meno?
"Nessun rimpianto. Ho sempre cercato di fare un sacco di cose,
non ho mai fatto solo cinema, questo non è mai stato il mio solo
pilastro, casomai lo era solo agli occhi degli altri. Dai 15
anni ai 28, ho sempre avuto degli appuntamenti cinematografici -
aggiunge -, ma anche lavorato molto nelle serie. Sapevo che
prima o poi avrei dovuto comunque cambiare ritmo e questo è
successo con la nascita, dodici anni fa, di Ginevra".
Com'è il suo rapporto con i figli oggi? "Oltre a Ginevra ho
un figlio di tre anni, Leonardo, ed è complesso gestirli anche
se sono una privilegiata e faccio un lavoro che amo. Ho comunque
una vita intensa e sono una madre single ed entrambi i miei
figli hanno bisogno di molta attenzione".
E ancora sull'audizione de L'ultimo bacio: "Non succede quasi
mai di arrivare alla prima audizione ed essere immediatamente
scelti. Ricordo l'imbarazzo, ma anche il desiderio di essere
ascoltati, di avere un minuto di attenzione da parte di un
regista così importante e così bravo". È mai stata a
un'audizione e non essere scelta? "Beh, ci sono state molte
audizioni in cui non sono stata scelta. Altri meritavano di più
o non ero semplicemente adatta per quel ruolo".
Le sono mai capitate situazioni imbarazzanti? "Ci sono regole
importanti da seguire. Intanto i provini vanno fatti in un
ufficio di giorno dove in genere ci sono molte persone sul set.
Gli agenti devono poi proteggerci, anche questo è necessario. In
questo senso bisogna cercare di circondarsi di persone che siano
in sintonia con te a livello umano. Sono stata anche fortunata -
aggiunge - forse perché perché ero così giovane e ho sempre
avuto con me mia madre che, tra l'altro, per legge doveva essere
sul set".
Sul fronte aspettative e sogni, "avere la possibilità di
esprimermi in personaggi diversi come quello drammatico di
Claretta Petacci o in uno totalmente diverso come Lina Lamont,
insomma ho voglia di uscire dalle mie comfort zone. Una cosa per
niente facile", conclude Martina Stella.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA