“200 Stelvio”: due secoli di ingegno, passione e sostenibilità sul tetto d’Europa

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Dal 4 al 6 luglio, i motori storici tornano a rombare sul passo più iconico delle Alpi: un evento tra memoria, passione e sostenibilità

Riccardo Rossi

4 luglio - 08:39 - MILANO

Due secoli esatti dopo la sua inaugurazione ufficiale, il Passo dello Stelvio si prepara a celebrare la propria grande storia con un evento che unisce memoria, ingegneria, passione motoristica e impegno ambientale. “200 Stelvio” non è solo una rievocazione storica del più celebre valico alpino d’Europa, ma anche il primo evento motoristico in Italia a bilancio neutro di carbonio, con auto, moto e biciclette d’epoca protagoniste di una narrazione che guarda al futuro. Dietro all’organizzazione ci sono i club federati ASI “Valtellina Veteran Car” e “Veteran Car Team Bolzano”, supportati da ASI, FIVA, il Ministero dei Trasporti e la Rai, presente con le sue storiche Fiat 1500 del 1966 “Targa Oro ASI” e le Moto Guzzi T3 850 del 1982. Un’occasione unica per rendere omaggio a una delle più straordinarie imprese di ingegneria civile d’Europa e ai veicoli che, da oltre un secolo, ne affrontano i tornanti con spirito pionieristico.

il motorismo storico diventa sostenibile

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In un’epoca dove la passione per i motori rischia di scontrarsi con l’urgenza climatica, ASI (Automotoclub Storico Italiano) dimostra che è possibile celebrare la storia senza compromettere il futuro. Il progetto ASI Net Zero Classic, lanciato ufficialmente proprio in occasione di “200 Stelvio”, segna un punto di svolta: l’intero evento sarà a emissioni zero, grazie all’utilizzo di bio-carburanti forniti da Coryton Advanced Fuels e a un piano di riforestazione e progetti ambientali certificati. Ogni veicolo iscritto, storico o di servizio, è stato analizzato tramite una piattaforma tecnologica in grado di calcolare le emissioni di CO₂ in base al modello e all’anno di produzione. Le emissioni residue vengono poi neutralizzate attraverso progetti di compensazione in Brasile, Indonesia e India, selezionati per la loro efficacia ambientale, sociale ed economica e certificati secondo i più alti standard internazionali. Il cuore del progetto è l’utilizzo di carbonio non fossile, già presente nell’atmosfera e quindi in grado di ridurre le emissioni nette fino al 65% nel ciclo di vita del carburante. Un gesto concreto, simbolico e scientifico che rende “200 Stelvio” un modello replicabile per tutta la comunità del motorismo storico.

la storia

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Era il 6 luglio 1825 quando il Cancelliere austriaco Klemens Metternich, in carrozza e con banda musicale al seguito, inaugurava la strada del Passo dello Stelvio, il valico più alto delle Alpi e il più alto d’Europa. Alle spalle c’erano cinque anni di lavori titanici: 84 tornanti, 6 gallerie, tremila operai impiegati nei soli mesi estivi. L’opera nacque da un decreto dell’Imperatore Francesco I, voluto all’indomani del Congresso di Vienna per collegare strategicamente il Regno Lombardo-Veneto all’Impero Austriaco. Il progetto fu affidato a Carlo Donegani, ingegnere bresciano, che dal 1818 al 1825 seguì ogni fase dei lavori: dalla fattibilità, alla gara d’appalto, fino alla costruzione su entrambi i versanti, da Bormio a Trafoi. La strada divenne presto anche una sfida per pionieri e sognatori: alla fine dell’800, le prime automobili tentavano già la salita verso il cielo, e nel 1898 l’Automobile Club Austriaco organizzò la prima “Alpenfahrt” da Trafoi a Cortina. Seguirono la Coppa delle Alpi dal 1921 e la mitica “Corsa più alta del mondo” tra il 1932 e il 1939.

il programma

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L’appuntamento con “200 Stelvio” è fissato dal 4 al 6 luglio 2025. Venerdì 4, Bormio e Glorenza ospiteranno i partecipanti su auto, moto e bici storiche per l’accoglienza e la presentazione dei mezzi al pubblico. Sabato 5 luglio alle ore 10.00 scatterà la doppia partenza: da Piazza Centrale di Bormio e dal borgo di Trafoi, con arrivo previsto alle 12.00 sul Passo dello Stelvio, dopo aver percorso una strada chiusa al traffico, dominata solo dal rombo dei motori del passato. Domenica 6, una selezione dei veicoli più rappresentativi sarà protagonista della “Festa dello Stelvio”, evento conclusivo che unirà celebrazione e cultura motoristica in una cornice unica. Le categorie ammesse? Auto costruite fino al 1975, moto fino al 1950 e biciclette da corsa degli anni ’50-’70, per rievocare anche le grandi imprese del Giro d’Italia.

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