
serie a noir
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Roma-Udinese, 44mila persone allo stadio, una Lancia Thema imbottita di esplosivo parcheggiata davanti a un bidone pieno di tondini di ferro e due killer della mafia sulla radura di Monte Mario con un telecomando. Ma qualcosa andò storto...
Due uomini sono seduti sull'erba, nella radura di Monte Mario che si affaccia sullo stadio Olimpico di Roma. Si chiamano Gaspare Spatuzza detto U’Tignusu (il Pelato), e Francesco Benigno. Sono due mafiosi, due affiliati alla mafia che conta, la mafia che ha in mano l'Italia. Sono manovali specializzati nella stagione dello “stragismo”, i migliori “soldati” della famiglia dei Graviano, del quartiere Brancaccio di Palermo. Sono le 16.30 del pomeriggio e i due uomini sono lì in attesa da qualche ora. La partita è finita. Quel che deve succedere, succederà. Forse è a questo che pensano, mentre armeggiano con il telecomando e guardano in basso, nella direzione di viale dei Gladiatori. Quel che deve succedere, succederà.