1994, Cosa Nostra ha deciso: strage allo stadio. E all'Olimpico c'è un'auto piena di tritolo

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 LAZIO-ROMA; PIU' ILLUMINAZIONE INTORNO A OLIMPICO. Installazione di 96 nuovi punti luce, potenziamento di altri 323, rafforzamento del viale di accesso allo stadio, che parte dall'obelisco per arrivare fino alla palla di marmo, con l'utilizzo di proiettori a luce bianca. E' quanto l'amministrazione comunale, grazie ad Acea, ha realizzato per potenziare il sistema di illuminazione di tutte le aree circostanti lo stadio Olimpico incrementando del 57% il flusso luminoso. I lavori, iniziati alla fine della scorsa estate, sono stati completati a pochi giorni dal derby Lazio-Roma. L'intervento ha riguardato il quadrante compreso tra i Lungotevere Cadorna e Diaz, la sede del ministero degli Esteri, 
via e piazzale del Foro Italico fino a via delle Olimpiadi e via dei Gladiatori per un totale di 419 punti luce.
ALESSANDRO DI MEO - ANSA - KRZ

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Roma-Udinese, 44mila persone allo stadio, una Lancia Thema imbottita di esplosivo parcheggiata davanti a un bidone pieno di tondini di ferro e due killer della mafia sulla radura di Monte Mario con un telecomando. Ma qualcosa andò storto...

Furio Zara

Collaboratore

21 agosto - 13:18 - MILANO

Due uomini sono seduti sull'erba, nella radura di Monte Mario che si affaccia sullo stadio Olimpico di Roma. Si chiamano Gaspare Spatuzza detto U’Tignusu (il Pelato), e Francesco Benigno. Sono due mafiosi, due affiliati alla mafia che conta, la mafia che ha in mano l'Italia. Sono manovali specializzati nella stagione dello “stragismo”, i migliori “soldati” della famiglia dei Graviano, del quartiere Brancaccio di Palermo. Sono le 16.30 del pomeriggio e i due uomini sono lì in attesa da qualche ora. La partita è finita. Quel che deve succedere, succederà. Forse è a questo che pensano, mentre armeggiano con il telecomando e guardano in basso, nella direzione di viale dei Gladiatori. Quel che deve succedere, succederà. 

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