Il centravanti serbo vorrebbe lasciare la Juve a zero nel 2026, ma con Max il legame è forte. In attesa di mosse ufficiali, come si può imbastire la trattativa
Fabiana Della Valle e Giovanni Albanese
7 luglio - 11:41 - MILANO
Il giorno in cui Dusan Vlahovic sbarcò a Torino nel gennaio del 2022 il benvenuto glielo diede Massimiliano Allegri, che accolse il suo nuovo centravanti come un regalo prezioso in chiave Champions League. Insieme i due centrarono la qualificazione all’Europa più importante e vissero tra alti e bassi altre due stagioni in bianconero. Adesso potrebbero ritrovarsi a Milano, sponda rossonera, dove l’ex tecnico della Signora si è appena trasferito per il bis al Milan e dove il serbo potrebbe sistemarsi se arrivasse l’offerta giusta. Per ora siamo ancora nella fase dei preliminari: i contatti sono stati avviati proprio grazie a Max, che in via informale ha fatto sondare la disponibilità di massima del suo vecchio giocatore, incassando un’apertura.
Muro contro muro
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Il rapporto tra Vlahovic e Allegri non è sempre stato idilliaco, condizionato anche dagli infortuni che sono stati predominanti nella seconda stagione in bianconero di Dusan, però il legame è forte ed è rimasto tale nonostante qualche discussione e incomprensione. I due hanno continuato a tenersi in contatto anche dopo l’addio di Allegri, che DV9 considera come un secondo padre. Ecco perché Dusan a Max farebbe fatica a dire di no, aprendo a un eventuale passaggio al Milan già quest’estate, deviando dai suoi propositi iniziali. Il serbo non vuole rinnovare con la Juventus perché non intende accettare una proposta al ribasso (l’unica cosa che il club attuale potrebbe garantirgli, dal momento che nel 2025-26 andrà a guadagnare 12 milioni di euro, almeno il doppio rispetto a tutti gli altri giocatori della rosa) e intende restare a Torino fino alla scadenza del contratto (2026).
Finora le offerte non sono state particolarmente allettanti: l’unico club a fare sul serio è stato il Fenerbahce di José Mourinho, ma Dusan non considera il campionato turco al suo livello, l’alternativa sarebbe l’Arabia Saudita però a 25 anni non si sente ancora pronto per lasciare il calcio dei big. Perciò meglio restare in bianconero con la prospettiva di avere più opzioni la prossima estate e di poter strappare un buon ingaggio senza che chi lo vuole debba trattare con il club. Ciò a cui Vlahovic punta è invece quello che la Juventus vorrebbe evitare, per incassare qualcosina dalla sua cessione (la punta, pagata 70 milioni più 10 di bonus 3 anni e mezzo fa, è a bilancio ancora per 20 milioni circa) e soprattutto per risparmiare un anno di ingaggio elevatissimo. Il colloquio tra le parti (il nuovo dg Damien Comolli e l’agente del giocatore, Darko Ristic), non è ancora avvenuto ma Vlahovic finora non ha dato alcun segnale di apertura, pur sapendo che rischia di giocare molto poco la prossima stagione, a maggior ragione dopo l’acquisto di Jonathan David. A dettare la strategia non è solo Ristic ma anche il papà di Dusan, Milos, che ha un grande peso nelle scelte del figlio, in particolare quelle più delicate.
Il peso di Max
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Ristic ha già avuto degli abboccamenti con Milan e Inter per l’estate prossima, quando Vlahovic sarà svincolato dalla Juventus, per questo il ragazzo è tranquillo e non ha fretta di lasciare Torino, dall’altra parte però se si presentasse l’occasione di trasferirsi subito a casa del Diavolo non direbbe di no. Il Milan finora non ha fatto passi ufficiali e non intende farli a breve. osserva e aspetta anche perché più passa il tempo più Dusan diventa ingombrante per la Signora e il club sarà costretto ad abbassare le pretese (i rossoneri puntano a non pagare il cartellino). Il problema principale però resta sempre lo stesso, l’ingaggio. Di sicuro i rossoneri non potrebbero garantirgli la cifra che prende attualmente alla Juventus e nemmeno avvicinarsi: probabilmente si ragionerebbe su uno stipendio non superiore ai 6 milioni. Vlahovic però non ha alcuna intenzione di abbassare le pretese: il suo obiettivo è guadagnare 12 milioni.
Contributo bianconero
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Perciò servirebbe un aiuto da parte della Signora. In sostanza i bianconeri dovrebbero partecipare mettendo ciò che resta per raggiungere la cifra giusta. Un’ipotesi che al momento non è contemplata, ma che potrebbe invece diventare una possibilità più avanti, se il braccio di ferro tra la punta e la società dovesse continuare e la Juventus dovesse ritrovarsi spalle al muro: a quel punto spingerlo ad andarsene con una sorta di buonuscita potrebbe diventare il male minore. Vlahovic in questo momento è tornato a casa e si sta leccando le ferite dopo un Mondiale per Club tutt’altro che esaltante: due gol segnati (uno su rigore) ma una sola presenza da titolare. Anche con Igor Tudor, inizialmente suo grande sponsor, è scivolato indietro nelle gerarchie, come era accaduto con Thiago Motta. Nonostante questo Vlahovic non vuole andarsene, ha deciso di restare a Torino fino alla scadenza. Solo Allegri, con cui ha vinto il suo unico trofeo (la Coppa Italia 2023-24) potrebbe fargli cambiare idea.