Vlahovic, i gol non cambiano il futuro e il rinnovo non è un'opzione. Chi può permetterselo?

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In estate avrebbe lasciato Torino solo per poche destinazioni, da gennaio si potrà accordare con un altro club e andarsene a zero ma solo in pochi possono accogliere in rosa un 9 col suo stipendio

Giovanni Albanese

Collaboratore

18 settembre - 18:51 - TORINO

Nella serata in cui allo Stadium c’erano occhi solo per i nuovi arrivati David e Openda, è stato Vlahovic a prendersi la scena cambiando volto al primo match di Champions League con il Borussia Dortmund: con due gol e un asssit. Il serbo non è nuovo a degli inizi di stagione esaltanti, ma stavolta - nel suo ultimo anno di contratto - in pochi ci avrebbero scommesso. L’attaccante è stato al centro delle voci di mercato per tutta l’estate: alla Continassa avrebbero voluto venderlo, lui ha preferito puntare i piedi e rimandare i saluti a fine stagione (a meno che lo scenario non cambi ancora a gennaio). Ha fatto la differenza alla prima di Champions League e non è poco per un calciatore che nel frattempo è scivolato in fondo alle gerarchie del reparto: alla base c’è un gran lavoro di Tudor, che fin qui lo ha coinvolto al pari di tutti gli altri.

CON TUDOR

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Dopo aver messo a segno 2 gol al Mondiale per Club, Vlahovic sembrava destinato a lasciare la Juve, un anno prima della scadenza del suo contratto. Invece non solo è rimasto ma ha pure segnato in tutte le gare in cui è subentrato, prima in amichevole e poi nelle gare ufficiali: 4 gol (e un assist) nelle prime quattro partite fra campionato e Champions League, l’unica volta in cui non è andato a segno è stata quella giocata dall’inizio, nel derby d’Italia contro l’Inter. Discorsi contrattuali a parte, la percezione su Vlahovic è cambiata dall’arrivo di Tudor: Thiago Motta lo riteneva poco idoneo al suo gioco, dal cambio di guardia in panchina Dusan ha ritrovato uno dei suoi più grandi estimatori e anche questo non è un dettaglio da poco. Quando l’estate scorsa il giocatore ha deciso di allontanare le ipotesi che lo avrebbero accolto da subito, infatti, ha valutato anche la possibilità di rimanere all’interno di un progetto in mano a un allenatore che sa come valorizzarlo, anche nei brevi periodi.

FUTURO

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Nell’idea di Tudor, per caratteristiche, Vlahovic è il centravanti ideale. A meno di colpi di scena clamorosi, però, la visione del tecnico non cambierà l’indirizzo del rapporto fra il club e il giocatore: nell’ultimo anno e mezzo non si sono mai trovati i margini per giungere a un rinnovo che potesse evitare al club di perdere tutto l’investimento, si è giunti al punto che da gennaio il suo entourage potrà fare accordi con altre società senza dover passare dalla Juve. Vlahovic in estate avrebbe lasciato Torino solo per poche destinazioni: principalmente spagnole, Barcellona o Madrid per il sogno Real; al massimo per il Bayern Monaco e meno per le inglesi, anche se il Newcastle ha chiesto informazioni su di lui. Ci ha provato il Milan, ma sulla parte economica il club rossonero non si sarebbe esposto come necessario. La storia cambierà totalmente in vista della prossima estate, quando l’agente Darko Ristic sarà destinatario dei rilanci di chi vorrà assicurarsi il calciatore senza pagarne il cartellino.

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