Villeneuve, Hakkinen e l'oroscopo al Mondiale. Jacques: "Vince Max". Mikka: "No, Piastri o Norris"

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I 75 anni della F1 celebrati con due campioni del mondo tra ricordi, previsioni e racconti degli anni passati in pista

Dal nostro inviato Mario Salvini

12 ottobre - 15:07 - TRENTO

I 75 anni della Formula 1 celebrati con due campioni del mondo: Jacques Villeneuve e Mika Hakkinen al Teatro Sociale di Trento. Il racconto delle loro stagioni, a metà degli anni 90. E della loro filosofia di corsa, dunque in definitiva di vita. "James Hunt, che è stato il mio mentore, da giovane – ha esordito Hakkinen - mi ha sempre detto che la cosa più importante era divertirsi". Ha proseguito Villeneuve: "Io guido di tutto, ho guidato di tutto. Ci sono due tipi di piloti; quelli che guidano ovunque e quelli che considerano solo a Fomula1. Ma se guidi solo in F.1 dove è la passione? Ha ragione Mika, devi divertirti. Per correre, per andare forte, correre dev’essere la cosa più bella del mondo".

schumacher

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E quindi sotto con le loro vittorie. Con le loro sfide, dai due fronti rivali piùà celebri, Williams e McLaren, alla Ferrari. "Vincere il campionato contro la Ferrari era una cosa speciale – ha riso Jacques - qualcosa di forte. So che non a tutti faceva piacere, specie tra voi che siete qui. Ma era così. E lo vedevi sulle facce compiaciute persino di quelli delle altre squadre". Fai un incontro così, con quei due, ed è logico, che tra nostalgia e rimpianti porti in sala anche un altro. Nell’aria c’era Michael Schumacher, il loro grande rivale. Ha detto Jacques. "Michael on mollava mai. Voleva vincere. Era il pilota da battere. Se battevi lui sapevi di aver fatto qualcosa di grande. Perché avevi battuto il più forte. Eri stato più forte di quello più forte". Ha proseguito Mika: "Era un pilota forte. Un grande. Molto aggressivo. Molto attento all’aspetto tecnico. Aveva la capacità di portare tutti al loro meglio, quelli che collaboravano con lui. E anche i suoi avversari, come me". Batterlo era un’emozione da mettere tra quelle che definiscono una carriera.

500 miglia

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A proposito delle quali a Villeneuve è stato chiesto che cosa lo avesse emozionato di più: la prima vittoria in F.1 o vincere la 500 Miglia di Indianapolis. E Jacques: "La 500 Miglia, perché è la gara più importante del Mondo, con 300mila persone a guardarti, perché è una corsa, ma è come se fosse un campionato, da sola". Qualcuno dalla sala ha rumoreggiato contrariato. E allora avanti con Mika e il confronto tra la sua e l’attuale McLaren. "Il team – ha detto - ha fatto una grande crescita mettendo insieme tutto quello di cui c’è bisogno. E quello che serve oggi è diverso, più complesso di quello che poteva bastare ai miei tempi. Serve molto più comunicazione. Per questo credo che Zak Brown stia facendo un grande lavoro. E non è facile con due piloti molto giovani, per quanto Lando ormai abbia una buona esperienza. La McLaren rappresenta bene l’idea di quanto la F.1 sia al suo massimo in questi anni”. In cui quasi al di fuori dei GP non si va più in pista. In questi anni dei simulatori. “Ai nostri tempi – sono parole di Hakkinen - facevamo un sacco di chilometri. Ora si lavora al simulatore, e perché no? Va bene anche così". Più strong Villeneuve: "Ora è diverso. Ma sai quando parli del passato, il passato è sempre meglio, perché tutti tendiamo a tenere solo i ricordi nuovi. Io sono vecchia scuola, quindi per me il simulatore va bene come gioco. Per contro il simulatore ti permette di arrivare al limite senza rischiare di sbattere. E questo è molto utile. Il problema è che poi non hai più la misura esatta dei rischi”.

max

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Da lì è statio un attimo passare ai piloti attuali. Chi è il migliore sul giro secco? Jacques: “Max. E lo è perché è il più bravo, perché è anche vecchia scuola. E’ bravissimo sul simulatore, ci fa anche le gare. Ma è bravo in pista. Capisce le cose dalla pratica. Dà indicazioni agli ingegneri, magari contro i loro dati. E poi si scopre che spesso ha ragione lui. Nessun altro fa così, per una ragione molto semplice: che gli altri non sono bravi come lui. Una volta c’erano quattro, cinque, piloti al livello simile del migliore. Mettiamo Senna. Ora non è così. Ora gli ingegneri vogliono piloti che non parlino, che facciano quel che dicono loro. E quindi i giovani piloti certe cose non le imparano più".  Mika: “Max, è incredibile, incredibile per come è completo. E’ il pilota senza compagni, perché i suoi compagni non sono mai paragonabili a lui. E questo, più di tutto, dà la misura della grandezza. E’ assolutamente il migliore”.

newey

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Come il migliore è Adrian Newey, con cui hanno lavorato entrambi. “E’ bravo coi numeri, ma è bravo perché è un pilota – ha spiegato Villeneuve - guida. E ha sempre presente che dietro i calcoli, le previsioni, i disegni c’è sempre un uomo. Poi è bravo per la gente che si mette attorno. E per come la sa far lavorare”. C’è qualche GP di quelli nuovi che vi piacerebbe fare? E’ stato chiesto ai due protagonisti. “Forse Singapore”, ha risposto Hakkinen. “Che è un evento fantastico, un bellissimo weekend. Ma poi penso…lì fa caldo. Davvero tanto caldo. Troppo caldo”. “Mi piacciono alcune piste nuove – ha proseguito Villeneuve - quelle che hanno i muri attorno, che danno un’anima al GP. Non quelle fatte in parcheggi, con tutto asfalto e un po’ di pittura attorno”. Il che ha dato lo spunto per parlare di Macao, del GP di Formula 3. Di quello in cui iniziò la rivalità tra Hakkinen e Schumacher. Ma raccontata – colpo di scena – da Villeneuve: “Io ero lì come spettatore – ha rivelato – e si era capito che la gara sarebbe stata sua, di Mika. E quell’altro ha frenato nel dritto. Da che si è avuta fin da allora la sensazione che non fosse proprio uno molto pulito”.

mondiale '25

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Meglio pensare a chi vincerà il Mondiale 2025. “Verstappen”; ha quasi esclamato Jacques. “E così sarà il suo Mondiale più bello. Perché i due della McLaren stanno soffrendo troppo la pressione. Si devono svegliare”. Di segno opposto, per forza di cose, di storia e di fedeltà, Hakkinen: “Io devo dire McLaren per forza. Di certo il team darà ai pilori ordini per evitare guai. Sono molto bravi tutti e due, Lando ha molta più esperienza. Che conta molto. Ma ha anche meno punto. Quindi non so, uno dei due”.

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