Il danese della Lidl-Trek piazza una sparata di fuoriclasse su un arrivo per corridori esplosivi. Ancora secondo Van Aert, il "Torito" è terzo, guadagna 9" sui rivali e consolida il primato
Ancora Pedersen, e stavolta sono quattro. Il danese Mads Pedersen, in maglia ciclamino, si supera sull’arrivo al 12% del santuario del Monte Berico, e domina la volata su Wout Van Aert e sulla maglia rosa Isaac Del Toro a 3”; sesto Roglic a 5” e settimo Tiberi. Ma il messicano, che non si era accorto dell’accelerazione di Pedersen alla transenne sulla sua destra, aggiunge 4” di abbuono ai 2” del traguardo volante, più altri tre secondi considerato il distacco sull’arrivo dal resto del gruppo. Un’operazione da nove secondi, quindi. Così in classifica generale Del Toro allunga ancora una volta il vantaggio sui rivali: 38” sul compagno di squadra Ayuso e 1’18” su Tiberi. Per Pedersen e la sua Lidl-Trek continua un Giro stratosferico: quinta vittoria di squadra, considerata anche la cronometro di Hoole.
Il Veneto risponde presente, l’abbraccio che riserva al Giro è soffocante d’amore e di passione. La salita del Monte Berico, che domina Vicenza, strabocca di tifosi. In cima al primo passaggio, primo Scaroni poi Germani e il gruppo a 33”. Mancano 20 km. In cima alla salita di Arcugnano, forcing della Uae della maglia rosa Del Toro: qui c’è il traguardo volante Red Bull km, che dà abbuoni per la classifica. Baroncini e poi Arrieta accelerano per avvicinare Del Toro al fuggitivo Scaroni, che passa primo e prende 6”, poi spettacolare accelerazione di Del Toro con Ayuso ai 150 metri dal Gpm. Gli avversari vedono solo le loro schiene, non possono far nulla e sulla linea la maglia rosa fa passare Ayuso, che prende 4” e Del Toro 2”. Entrambi hanno guadagnato così su tutti gli altri. In discesa allungano Bardet e Vacek, ripresi ai 500 metri dall’accelerazione dei big.
SVOLTA
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L’azione più incisiva è della Ineos di Bernal: l’olandese Arensman, sesto al Giro 2023 e 2024, trasforma i quattro chilometri della salita di San Giovanni in Monte a 50 km dal traguardo in una cronoscalata. Un colpo inaspettato, che fa capire quanto Bernal sia concentrato e voglia davvero incidere in questo Giro. Restano davanti solo gli uomini di classifica, una ventina, mentre saltano subito Van Aert, Pedersen e tutti gli altri uomini veloci, costretti a spremere prima i gregari e poi loro stessi per rientrare. In cima, passano Cristian Scaroni e Lorenzo Germani, in fuga dalla partenza, il gruppo compatto a 12”. Comunque il forcing dei ragazzi di Bernal ha appesantito molto le gambe dei rivali.
PROGRAMMA
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Domani la 14a tappa, Treviso-Nova Gorica/Gorizia, 184 km e 1100 metri di dislivello: due stelle di difficoltà e sconfinamento in Slovenia. Giornata dedicata ai velocisti. L’arrivo è proprio a poche centinaia di metri dal confine italiano, di fronte alla storica stazione ferroviaria di Gorizia in età austro-ungarica, poi passata alla Yugoslavia ora Slovenia. La tappa celebra la Capitale europea della cultura 2025, assegnata in maniera congiunta proprio a Gorizia e Nova Gorica. Vicino al traguardo, l’8 febbraio, i presidenti di Italia e Slovenia, Mattarella e Musar, si erano incontrati per suggellare una volta di più l’amicizia tra le due città e le due nazioni. In partenza, Fausto Pinarello, presidente della notissima Casa costruttrice, presenterà la bici special edition con cui festeggia i 50 anni dal primo trionfo della Pinarello in un grande giro: Fausto Bertoglio al Giro 1975. Nel finale si affrontano gli strappi del Collio sloveno (Brda) e poi un giro del circuito Gorizia-Nova Gorica di circa 14 km con la salitella di Saver.