VdP, le scuse del folle della borraccia: "Gesto stupido, non so perché l’ho fatto"

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Durante la Parigi-Roubaix, in un tratto di pavé il corridore olandese è stato colpito al volto da una borraccia piena, fortunatamente senza conseguenze

Federico Mariani

17 aprile - 10:54 - MILANO

Sono stati il bello e il brutto della Parigi-Roubaix 2025. Da una parte Mathieu Van der Poel, vincitore dopo una splendida cavalcata solitaria; dall’altra un tifoso irresponsabile, finito sotto i riflettori per aver lanciato una borraccia piena d’acqua contro l’olandese. Un gesto folle, rimasto fortunatamente senza conseguenze. Il ventottenne belga si è costituito alle autorità e ha deciso di scusarsi. Prima lo ha fatto con una lettera privata, indirizzata alla Alpecin-Deceuninck. Poi, attraverso il suo legale Peter Desmet, ha affidato una sua riflessione al giornale fiammingo Het Laatste Nieuws. 

RACCONTO

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Il tifoso ha esordito chiedendo perdono per la propria azione, avvenuta nel settore di pavé a Templeuve-en-Pévèle, quando mancavano 33,1 km al traguardo: “Prima di tutto voglio scusarmi con Mathieu van der Poel in persona. Sono felice che sia riuscito a vincere, nonostante il mio gesto stupido. Ma al tempo stesso chiedo scusa anche a ogni ciclista e appassionato”. Poi racconta com’è nato il suo gesto: “Ho visto la borraccia per terra, forse l’aveva lasciata un corridore juniores. L’ho raccolta senza pensarci e, quando ho visto passare Van der Poel, ho avuto questa reazione assurda”. La bottiglia ha colpito al volto il ciclista olandese che procedeva ad alta velocità. Fortunatamente Mathieu non ha riportato danni gravi ed è riuscito a concludere la gara senza problemi. 

RIFLESSIONE

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Per quanto privo di conseguenze serie, il gesto resta estremamente grave. E, per giunta, senza una spiegazione logica, come ammesso dal responsabile: “Non so perché l’ho fatto. Me lo chiedo da quel momento, ma non so fornire una ragione. Posso solo dire che si è trattato di un’azione impulsiva ed estremamente sciocca”. Al momento del fattaccio, il belga si trovava vicino ad alcuni sostenitori dello sloveno Matej Mohoric, ma precisa: “Non sono un tifoso di Van Aert e non ho un corridore preferito in generale. Mi sono sentito male quando l'ho colpito, pentendomi subito. Ho temuto che potesse cadere”. E conclude: “Mi trovo al centro di una tempesta mediatica. Tutti parlano di me. So di aver sbagliato, ne pagherò le conseguenze, ma mi auguro anche che la situazione si calmi presto”.

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