Pensava fosse solo grasso, invece era un'infiammazione cronica delle gambe: Federica Accio ci racconta come ha affrontato il lipedema.
Anna Castiglioni
4 agosto - 17:12 - MILANO
Li chiamano punti di svolta: quei momenti nella vita in cui improvvisamente cambia tutto. Non solo lo sguardo sul presente, ma anche quello sul proprio passato. È quello che è successo a Federica Accio, personal trainer e CEO di Informaconfede, quando a 50 anni ha ricevuto la diagnosi di lipedema, una malattia cronica che colpisce le gambe, soprattutto delle donne.
Le prime manifestazioni di lipedema
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A partire dalla pubertà, Federica Accio inizia a notare delle differenze tra una parte e l'altra del suo corpo. "Intorno ai 14 anni, ho iniziato a notare uno squilibrio tra il distretto superiore e le cosce, che erano 'acquose' e voluminose rispetto al resto del corpo" Nessuno ha mai sospettato che fosse lipedema: "Mi è sempre stato detto che non potevo farci nulla, che ero fatta così: dalla vita in su asciutta e dalla vita in giù cicciotella", e per anni il problema è stato vissuto solamente come estetico, anziché fisiologico. "Ne ho sempre sofferto, ma tutto sommato mi piacevo".
che cos'è il lipedema
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Per capire l'impatto del lipedema sulla vita di una donna, bisogna cambiare prospettiva e vederla come una malattia, piuttosto che un fastidioso difetto estetico: si tratta di una condizione cronica caratterizzata da un accumulo anomalo di grasso sottocutaneo, distribuito in modo simmetrico soprattutto su cosce, fianchi e, talvolta, braccia. Questo grasso non risponde a diete o attività fisica convenzionali: l'esercizio fisico e un'alimentazione equilibrata possono certamente aiutare a contenere l'avanzamento della malattia, ma rimangono delle forme di prevenzione, non la soluzione.
Il lipedema è una patologia che si manifesta spesso in concomitanza con cambiamenti ormonali (pubertà, gravidanza, menopausa). Tra i sintomi più comuni ci sono dolore, facilità agli ematomi, infiammazione tissutale e una marcata sproporzione tra parte superiore e inferiore del corpo. Progredisce attraverso diversi stadi: dal grasso inizialmente morbido fino alla formazione di noduli fibrosi e, nei casi più avanzati, al coinvolgimento del sistema linfatico (lipo-lipedema).

sintomi del lipedema
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I sintomi del lipedema possono mostrarsi in modi non convenzionali. Nel caso di Federica Accio, ad esempio, la prima manifestazione si è palesata dopo una lezione di step: "A 30 anni vengo assunta in una palestra come istruttrice di step, un'attività che comporta saltelli e colpi ripetuti con gambe e piedi. Dopo una settimana in cui faccio lezione per due ore al giorno per 3-4 giorni, mi sveglio una mattina con le gambe totalmente piene di ematomi: grossi, dolorosissimi". Spaventata, lascia il corso e non fa cenno a nessuno dell'episodio, nemmeno al suo medico curante. Con il tempo decide di affidarsi esclusivamente a carichi moderati e continua a lavorare in palestra nei corsi non intensivi.
diagnosi di lipedema
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La diagnosi arriva quasi per caso, quando a una cena un'amica fisioterapista individua da alcune foto quello che definisce "il classico esempio di lipedema", senza sapere che la donna ritratta fosse Federica. La diagnosi arriva poco dopo: "L'angiologo mi ha confermato il lipedema allo stadio iniziale, cioè una forma di lipedema che non si è mai evoluta e non è mai peggiorata". Merito dell'allenamento, che negli anni è stata una costante per Federica.
lipedema: l'attività fisica è tutta uguale?
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In presenza di lipedema esiste un allenamento migliore di un altro? Sì, a patto che sia adattato alla persona con lipedema. "Il corpo umano, a prescindere dal lipedema, ha bisogno di essere sostenuto da esercizio fisico adattato alla persona. La combinazione di esercizi specifici cardiovascolari, muscoli e di stretching, nelle giuste dosi, fa la differenza". Sottolinea quanto sia sbagliato focalizzarsi solo sugli arti inferiori. "Gli allenamenti 'solo gambe' sono fortemente sconsigliati. Un total body è sempre la soluzione migliore". E aggiunge: "Attivare il diaframma respiratorio, stimolare le pompe vascolari, inserire esercizi con gambe verso l’alto favorisce il ritorno venoso: che è poi il segreto della sua ginnastichina".
lipedema e alimentazione
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Nel corso degli anni, Federica ha sempre avuto un’alimentazione disordinata: merendine, zuccheri, carboidrati. L'unica costante era l'attività fisica regolare, ma senza risultati sul lipedema. Solo all’età di 30 anni, dopo un blocco intestinale e il consiglio medico di modificare drasticamente lo stile di vita, iniziano i cambiamenti. "Il gastroenterologo mi disse: devi assolutamente modificare stile di vita, mangiare meglio, bere di più e fare attività fisica moderata, tutti i giorni". Da quel momento Federica ha perso circa 8 kg e le gambe hanno cambiato forma, nonostante il lipedema.
consigli per chi sospetta di avere il lipedema
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"Un'attività fisica personalizzata, moderata e completa è fondamentale per trattare il lipedema. Non l’alta intensità, perché quella può aumentare l'edema e il ristagno dei liquidi: bisogna fare attività fisica moderata che migliori il microcircolo". Uno stile alimentare equilibrato è fondamentale, ma senza ossessioni. Bere più acqua, aumentare frutta e verdura ai livelli consigliati dall’OMS, eliminare i cibi ultra-processati. Non contare le calorie, ma mangiare meglio, con porzioni giuste. Anche l’intestino gioca un ruolo: spesso il lipedema è associato a problemi intestinali, quindi favorire il transito aiuta la ritenzione dei liquidi.
lipedema, l'importanza di affidarsi agli specialisti
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"Non esiste un protocollo ideale o una specializzazione specifica per trattare il lipedema. Esiste solo il buon senso", conferma Accio. È cruciale affidarsi a una professionista, possibilmente che sia specializzata in lipedema. Non esistono soluzioni standard: ogni percorso deve essere personalizzato.