Un tecnico polacco, un vichingo scontroso e un veterano giapponese: Inter, come gioca l'Urawa

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I Red Diamonds sono la squadra di Saitama, la città dei bonsai. Tanto mestiere e sprazzi di qualità: i nerazzurri non possono sbagliare l'esame dopo il pari all'esordio

dal nostro inviato Filippo Conticello

20 giugno - 02:24 - SEATTLE (USA)

Doveva essere un brindisi con dell’ottimo saké, ma la sfida di sabato 21 giugno – mezzogiorno di Seattle, le ore 21 italiane – ha cambiato sapore: se l’Inter ricevesse un colpo di katana dall’Urawa Red Diamonds, allora il Mondiale per Club potrebbe essere compromesso per intero. C’è una grande differenza di valori tecnici rispetto ai nerazzurri, comunque capaci di scalare la Champions fino alla finale, e la squadra di Saitama ne ha appena presi da 3 dal River, eppure i giapponesi hanno corsa, entusiasmo e qualche macchia di talento qua e là.

storia urawa

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Dicono che Saitama sia il luogo perfetto per scoprire il vero Giappone, a solo 30 minuti di treno a nord di Tokyo: fiumi di pendolari ogni giorno raggiungono la grande metropoli, ma la città è famosa per i suoi bonsai. Adesso, la squadra locale sta catturando attenzione all’estero anche grazie al Mondiale a cui si è qualificata con il successo nella AFC Champions League: vinse la doppia finale disputata a maggio 2023 contro l’Al Hilal. Sì, la squadra che ha scelto Simone Inzaghi come tecnico per 25 milioni l’anno. Nella loro storia gli Urawa Red Diamonds sono stati campioni del Giappone 5 volte, ma hanno vinto solo in una occasione (nel 2006) la J1 League, il campionato professionistico creato nel 1992. Hanno pure partecipato tre volte al vecchio Mondiale per Club e nell’edizione 2007 hanno già incrociato l’Italia e Milano: semifinale persa con il Milan, 1-0 con gol di Seedorf. In patria il campionato si gioca da febbraio a dicembre: I rossi di Saitama al momento occupano la terza posizione con 34 punti in 21 partite, -6 dai Kashima Antlers, che hanno anche due partite in meno.

l'urawa e la questione polacca

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Il capitano degli Urawa nella sfida al River – pare in buona fede – non ha stretto la mano ai rivali, mentre Chivu la stringerà senza problemi a un grande amico di un suo giocatore: Maciej Skorża è l’allenatore polacco tornato alla guida dei giapponesi nell'agosto 2024 dopo una pausa di otto mesi. In precedenza, aveva già allenato il club tra il novembre 2022 e il gennaio 2024, e lì si era preso la Champions che ha cambiato la storia recente a Saitama. Con lui gli Urawa puntano a ritrovare una certa stabilità difensiva e, intanto, il buon Skorza ha già espresso la sua ovvia preferenza nerazzurra: “Zielinski è un giocatore capace di fare cose straordinarie”, ha già detto alla vigilia del Mondiale. Peccato che Piotr salti tutto il girone e sabato si siederà in tribuna, ma ci potrebbe comunque sbucare il connazionale Zalewski a gara in corsa.

 Shusaku Nishikawa #1 of Urawa Red Diamonds warms up prior to the FIFA Club World Cup 2025 group E match between CA River Plate and Urawa Red Diamonds at Lumen Field on June 17, 2025 in Seattle, Washington.   Buda Mendes/Getty Images/AFP (Photo by Buda Mendes / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

qualità urawa

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Per il resto, il tecnico ha sommato un po’ di talento latino nel Sol Levante: occhio, ad esempio, a Matheus Savio, il 28enne centrocampista brasiliano ex Flamengo è una minaccia quando può inserirsi, non a caso era nel J. League Best XI dell’ultimo anno. Danilo Boza, altro brasiliano, è stato un acquisto chiave dalla Juventude: avrebbe il compito di sigillare una linea difensiva, apparsa piuttosto fragile contro i Millonarios argentini. Accanto a lui, il collega-capitano Marius Hoibraten, un norvegese he ha trovato casa in Giappone. E che si è preso, suo malgrado, la vetrina nella prima partita persa: prima del match contro il River Plate, è passato davanti a tutti gli avversari senza salutarli, lasciandoli interdetti e spiazzati (eufemismo, qualcuno non l’ha presa bene). La sua spiegazione è stata molto particolare alla fine: "Ero confuso, non volevo". A volergli credere, pare che non abbia capito il cerimoniale Fifa per la competizione.

l'idolo dell'urawa

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Il giocatore più amato in patria è, invece, l’eterno Shusaku Nishikawa: il veterano 37enne ha una certa familiarità con questo palcoscenico, avendo partecipato a tre Coppe del Mondo per Club. Ryoma Watanabe, invece, è l’attaccante più in forma, quello che guarderà Acerbi e Bastoni: dopo il rientro dall'infortunio a fine marzo, è stata il fattore chiave per la ripresa primaverile dell'Urawa, risalito al terzo posto dopo aver vinto solo una delle prime sette partite. Yusuke Matsuo, altra stellina di Skorza e autore del rigore che ha permesso ai rossi di accorciare le distanze col River ha, invece, già avvisato l’Inter: “Adesso cambieremo marcia…”.

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