Lo stevioside trasforma il minoxidil in una forma più solubile che agisce direttamente sui follicoli: sui topi la ricrescita è quasi tripla rispetto alle lozioni tradizionali. Ora si aspettano gli studi sull'uomo
Eugenio Spagnuolo
1 novembre - 10:48 - MILANO
La stevia, dolcificante naturale che in tanti usiamo per alleggerire il caffè, potrebbe avere una seconda vita, inaspettata: risvegliare i follicoli piliferi addormentati di chi perde i capelli. Un gruppo di ricercatori dell'Università di Sydney e della China Pharmaceutical University ha trasformato lo stevioside – il composto estratto dalla pianta di stevia – in minuscoli aghi dissolubili che, applicati sulla cute, rilasciano minoxidil con un'efficacia maggiore rispetto alle classiche lozioni. Su topi con alopecia androgenica, indotta da testosterone, il cerotto ha prodotto una ricrescita nel 68 per cento dell'area trattata, contro il 26 per cento ottenuto con la soluzione standard al 2 per cento.
effetti collaterali
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Il minoxidil, uno dei pochi farmaci da banco approvati per la calvizie maschile e femminile, ha un problema: si scioglie malissimo in acqua e penetra poco attraverso la pelle. Quando l'alcol nelle lozioni evapora, il principio attivo cristallizza provocando prurito e reazioni allergiche che spingono molti pazienti ad abbandonare la terapia. Le opzioni terapeutiche per l'alopecia androgenica restano comunque limitate. Oltre al minoxidil c'è solo la finasteride orale: blocca la conversione del testosterone in diidrotestosterone, l'ormone che fa restringere i follicoli, ma comporta rischi di effetti collaterali sessuali e non può essere usata dalle donne in età fertile. Alcuni dermatologi combinano già il minoxidil con procedure di microneedling, usando aghi sottili per creare fori che aumentano la penetrazione del farmaco. Studi clinici hanno dimostrato che questo approccio produce una crescita migliore rispetto al solo minoxidil, e questo supporta la logica dei micro-aghi dissolubili.
Lo stevioside sembra risolvere il problema della solubilità aumentandola di circa 18 volte. La sua struttura molecolare forma in acqua piccole bolle, le micelle, dove il minoxidil si infila e viene impacchettato in una forma solubile. I test su pelle di maiale hanno mostrato che i cerotti rilasciano l'85 per cento del farmaco in 24 ore, con il 18 per cento che resta nel tessuto cutaneo dove vivono i follicoli. La soluzione alcolica tradizionale raggiunge solo il 68 per cento di penetrazione e lascia appena l'8 per cento nella pelle.
microaghi
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L'esame microscopico dei campioni ha rivelato che i micro-aghi riescono a spostare i follicoli dalla fase di riposo – dove l'alopecia li tiene bloccati – alla fase di crescita attiva. I follicoli negli strati profondi apparivano più scuri, segno di maggiore pigmentazione. Gli aghi dissolvibili non lasciano rifiuti né richiedono rimozione: si sciolgono gradualmente rilasciando il farmaco nel tempo. Lo studio, pubblicato su Advanced Healthcare Materials, resta però una prova teorica, per ora. L'esperimento sui topi ha il limite che i cicli di crescita differiscono tra topi e persone. Solo studi sull'uomo potranno confermare che la scoperta funziona e non ha effetti avversi.



