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Dalla maratona mondiale di Tokyo alle volate del ciclismo, passando per i duelli di Phelps e Tamberi al "Corto muso" di Allegri: vittorie e sconfitte in un battito di ciglia
Alessandra Giardini
15 settembre - 19:20 - MILANO
Alphonce Felix Simbu ha gli occhi spalancati, la testa alta, sembra quasi sorpreso dalla forza della storia che gli viene incontro. Amanal Petros, alla sua sinistra, allunga la testa in avanti per assecondare il colpo di reni, è scomposto nello sforzo, le braccia larghe, ormai arrese. Sembra un controsenso, arrivare insieme sul traguardo dopo 42 chilometri e 195 metri di corsa. Dopo due ore, nove minuti e quarantotto secondi, sono stati gli ultimi tre centesimi di secondo a dividerli: Simbu e Petros erano così vicini da poter sentire uno i rantoli dell’altro, da poter controllare le variazioni del respiro, la paura, la ferocia. Erano entrati così, fianco a fianco, nello stadio di Tokyo, addirittura Simbu aveva avuto una piccola incertezza all’ingresso, così sembrava che il tedesco ne avesse di più, correva veloce sull’interno della pista verso l’oro mondiale. A un certo punto però ha cominciato a voltarsi, e non è mai buon segno. Guardando indietro, ha visto che Simbu si stava avvicinando.