Tiroide: le principali malattie, i fattori di rischio e quando intervenire chirurgicamente

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I consigli del professor Marugo su come affrontare le principali patologie di questa ghiandola

Francesco Palma

20 maggio - 12:40 - MILANO

Mai sottovalutare l’importanza della tiroide, una ghiandola endocrina responsabile della produzione degli ormoni tiroidei, fondamentali per il metabolismo e lo sviluppo del corpo. Soprattutto è fondamentale fare attenzione a tutte le eventuali patologie che possono colpirla, che possono essere diverse, come spiegato dal professor Alessandro Marugo, medico endocrinologo e responsabile del Centro Tiroide presso l’IRCCS Policlinico San Donato. In occasione della Settimana Mondiale della Tiroide (20-25 maggio) il professore ha infatti spiegato quali sono le principali patologie della tiroide, i fattori di rischio e soprattutto quando bisogna intervenire chirurgicamente.

Professor Marugo

Le patologie della tiroide

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“Le patologie della tiroide possono essere di due tipi: disfunzionali o alterazioni della ghiandola. Le patologie disfunzionali sono caratterizzate da un malfunzionamento della tiroide, come nell'ipertiroidismo (quando la tiroide lavora troppo) o nell'ipotiroidismo (quando lavora troppo poco). Nell’ipertiroidismo i sintomi sono principalmente cardiologici: tachicardia, agiatzione, sudore, dimagrimento, pressione alta. Nell’ipotiroidismo i sintomi sono opposti: stanchezza, affaticamento, debolezza, freddo, tendenza a ingrassare, riduzione della performance e alti livelli di colesterolo. Tra le patologie che alterano la dimensione della ghiandola troviamo il gozzo semplice – ormai molto raro, caratterizzato da un’alterazione della ghiandola ma senza noduli – e il gozzo multinodulare, caratterizzato dalla presenza di noduli in molti casi espressione di un malfunzionamento. Si ha quindi la concomitanza di una patologia disfunzionale - di solito l’ipotiroidismo - della tiroide, che reagisce a questo malfunzionamento creando noduli” spiega Marugo.

 requisiti e come richiederlo

Principali Fattori di rischio

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I fattori di rischio sono diversi, come spiega Marugo: “I fattori di rischio dell’ipotiroidismo sono il sesso - è 4 volte più frequente nella donna rispetto all’uomo - il fumo di sigaretta, l’uso eccessivo di sale iodato e prodotti raffinati. Ad esempio la farina 00 può peggiorare le patologie della tiroide. Nell’ipertiroidismo i fattori di rischio sono le malattie autoimmuni che lo causano oltre all’eccesso di iodio”.

Malattie della tiroide: quando bisogna operarsi?

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Ci sono casi in cui le malattie della tiroide richiedono anche un intervento chirurgico. Non tutti, ovviamente, come sottolinea il professor Marugo: “Di fronte a una neoplasia solitamente si rende necessaria la chirurgia, che può essere parziale o totale a seconda della malattia. Di solito l’endocrinologo pratica un ago aspirato del nodulo per capire se il tumore della tiroide è benigno o maligno, regolandosi di conseguenza. Si arriva alla chirurgia anche quando i noduli sono benigni ma molto grossi, poiché possono schiacciare l’esofago e la trachea causando difficoltà al paziente. La chirurgia tiroidea consiste nella rimozione della ghiandola tiroidea con all’interno i noduli che ci sono: logicamente il paziente dovrà seguire una terapia farmacologica per tutta la vita, con una pastiglia che sostituisce la funzione tiroidea. Nel mezzo, però, esistono diversi trattamenti atti a ridurre il volume dei noduli proprio per evitare la chirurgia vero e propria: possono essere delle alcolizzazioni tiroidee o delle termoablazioni, quindi si utilizza l’alcol o il calore per bruciare sostanzialmente i noduli e il loro volume, evitando quindi di ricorrere alla chirurgia”.

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