Il pilota britannico, vincitore del round di Jakarta, ha chiuso il campionato del mondo in undicesima posizione. "Mi aspettavo qualcosa di più fin dall'inizio, ma ho avuto a disposizione poco tempo per preparare la stagione"
Marco Bruckner
30 luglio - 09:59 - MILANO
Tra i protagonisti del campionato del mondo di Formula E, Dan Ticktum è senza dubbio uno tra quelli che lasciano meno indifferenti, nel bene e nel male. Pilota di talento e dal carattere esuberante, negli anni ha mostrato di non avere peli sulla lingua né davanti ai microfoni né quando è alla guida e deve comunicare via radio col box. Tuttavia, in occasione della nostra intervista, avvenuta a margine del gran finale della Formula E, il Marvel Fantastic Four London E-Prix 2025, il driver britannico del team Cupra Kiro (due le Porsche 99X Electric WCG3 schierate dalla squadra guidata dal team principal Alex Hui nei sedici round disputati) è parso pacato, contento di essere arrivato in fondo a questa stagione (in cui ha vinto la tappa di Jakarta ed è andato a podio a Tokyo, chiudendo all'undicesimo posto nella classifica generale) e fiducioso in vista della prossima. In ogni caso, come solito, il 26enne originario di Londra non ha usato mezzi termini nel dire la sua sulle attuali monoposto di Formula E, le Gen3 Evo, e anche su George Russell, con cui ha avuto una polemica a distanza dopo il Gran Premio di Spagna di Formula 1 (nell'occasione, dopo essere stato speronato da Max Verstappen a Barcellona, il pilota del Mercedes-Amg Petronas Formula One Team aveva risposto così a chi gli aveva chiesto se qualche altro pilota avrebbe potuto fare una manovra simile secondo lui: "Non in F1. Forse in Formula E, un pilota britannico in Formula E", riferendosi proprio, pur senza mai nominarlo apertamente, a Ticktum, ndr).
Sei soddisfatto della tua stagione?
"Sulla carta, con il gruppo propulsore della Porsche, mi aspettavo di poter fare bene. Ci siamo riusciti dopo un po', mentre le prime gare della stagione sono state un po' deludenti. Mi aspettavo qualcosa di più fin dall'inizio. Ho firmato il contratto appena sei settimane prima che il campionato iniziasse, avrei avuto bisogno di più di tempo. Inizialmente ho avuto qualche problema, ma il team è pieno di persone davvero talentuose e dopo poco tempo siamo riusciti a tirare fuori il meglio, portando la macchina a un livello che ci ha permesso di ottenere buoni risultati ed essere continui. Mi sono trovato molto bene con il team, mi hanno supportato molto e questo rende tutto molto più piacevole. Essere ora in una posizione in cui posso fare punti è una buona sensazione".
La prossima stagione sarà l'ultima con questa generazione di monoposto: cosa pensi che vi manchi per fare un ulteriore passo in avanti? Ritenete di poter lottare per il titolo iridato?
"Sarò brutalmente onesto: è molto difficile pensare di poter vincere il campionato con questa macchina. Abbiamo qualcosa da migliorare, ma non penso che sarà possibile effettuare degli enormi step in avanti. In Formula E ci sono tante cose che non puoi controllare. In una buona giornata possiamo essere davanti a tutti, ma la monoposto di terza generazione della Nissan in linea generale è davvero forte. La Porsche è una buona vettura, ma credo che loro rimangano leggermente superiori. Quindi, come dicevo, vincere il titolo è un'impresa davvero difficile. Se la prossima stagione dovessimo cominciare meglio, allora credo che potrei ottenere almeno 30 o 40 punti in più. Penso che la top five possa essere un obiettivo realistico".
A partire dalla tredicesima stagione verranno introdotte le monoposto di quarta generazione: ti sei già fatto un'idea a riguardo?
"Sono molto ottimista. Sinceramente, non mi piacciono le monoposto di terza generazione. Penso che quello dell'aspetto sia un grande problema. Le vetture devono essere belle, devono sembrare aggressive. Le Gen3 Evo, con le nuove ali, hanno un aspetto migliore, quindi chiunque abbia deciso di fare quei cambiamenti ha fatto un buon lavoro. Le monoposto di quarta generazione, dalle foto che abbiamo potuto vedere, sono molto più belle. Sono più grandi, più aggressive e molto più veloci: non vedo l'ora di avere tra le mani più potenza".
Qual è stato il punto più alto della stagione?
"Sicuramente la vittoria ottenuta a Jakarta. Però in generale sono contento della seconda parte della stagione. Salire per la prima volta sul podio è stato speciale (a Tokyo, ndr), anche perché significa molto per il team. Le difficoltà iniziali non ci sono state solo per me, ma per tutti. Sono felice per loro, come ho detto sono persone di talento e riuscire a far festeggiare loro un podio è stata una bellissima sensazione per me".
Con George Russell ti sei chiarito?
"Non ho niente contro di lui. Come avevo già detto dopo la polemica, lui è un pilota che è arrivato in Formula 1, che ce l'ha fatta. Ha un grande talento, ma non è propriamente il tipo di persona che preferisco. Solo questo. Rispetto quello che fa, ovviamente. Penso che il suo commento non fosse necessario, ma pazienza. Gli auguro buona fortuna".
