Sviste, cartellini, rigori procurati: Danilo, l'incubo continua

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Tanti, troppi gli errori in questo inizio di stagione contro Inter, Stoccarda, Cagliari e Psv. Il brasiliano della Juve sembra non riuscire più a reggere certi ritmi

Fabio Russo

Giornalista

28 ottobre - 18:46 - TORINO

Un incubo. Due rigori procurati, un rosso, un giallo, una serie di marcature troppo larghe e un assist involontario all’avversario. Per definire la settimana di Danilo, tra Stoccarda e Inter, bastano due parole. E chissà quanto ringrazierà Yildiz per la doppietta che ha salvato la Juve in casa dei nerazzurri, perché, altrimenti, le sue responsabilità in questi cinque giorni, già snodo cruciale della stagione, sarebbero state pesantissime.

perchè titolare a san siro

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“Per impostazione di gioco lo vedo un po' meglio di Gatti”, ha giustificato l’impiego del brasiliano Thiago Motta che, però, già dall’inizio della sua avventura sulla panchina juventina, aveva messo la meritocrazia in cima alla scala di valori delle sue scelte di formazione. E, al di là delle differenze tecniche tra i due centrali della Juve, è evidente come il capitano bianconero, in questo inizio di stagione, abbia dato spesso l’impressione di essere un pesce fuor d’acqua. Al contrario dell’italiano che, invece, aveva sempre tenuto su la baracca della difesa juventina.

i numeri del crollo

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Non ci sono acuti in queste sue prime 7 presenze stagionali (per 326’ complessivi) di Danilo. Contro il Psv, da subentrato, aveva perso Salibari, autore del gol dell’inutile 1-3. Contro il Cagliari, sempre dopo essere entrato dalla panchina, aveva faticato nel finale convulso che era costato due punti alla Juve. Ma se fin lì non era successo nulla di irreparabile, tra Inter e Stoccarda, il brasiliano ha mostrato un crollo netto.

in affanno

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Contro i tedeschi in Champions ha perso l’avversario sul gol annullato ad Undav, poi con un intervento in netto ritardo su Rouault, regalato il rigore ai tedeschi e subito il secondo cartellino giallo in tre minuti. Contro i nerazzurri, invece, ha sulla coscienza tre dei quattro gol subiti: il rigore procurato per intervento in ritardo su Marcus Thuram (non dissimile da quello di cinque giorni prima), la marcatura troppo larga sullo stesso francese da cui è partito l’assist per il 2-2 di Mkhitaryan e, per concludere, la spizzata debole sul primo palo che è diventata un assist non voluto a Dumfries. La costante è un giocatore che sembra non riuscire più a reggere certi ritmi: la postura è quella di un calciatore in affanno costante.

quanti gol con lui in campo

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C’è un’immagine che più di tutte descrive il mismatch con il tarantolato Thuram: il pallone spiove in mezzo al campo, Danilo si fa girare intorno dal francese, lo trattiene e si prende un giallo inevitabile. E i numeri sono impietosi: meno della metà dei duelli vinti con gli avversari nerazzurri (5 su 11) e, più in generale, 6 gol subiti con lui in campo rispetto ai 9 complessivi incassati dai bianconeri. “Gatti ha dato tanta più sicurezza al reparto rispetto a Danilo: non mi sono spiegato questa scelta iniziale”, ha detto anche Zvonimir Boban. Forse perché lui è cresciuto in un calcio diverso. In cui ai difensori, più che di saper impostare era richiesto di saper marcare…

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